C3.AI (NYSE: AI) ha chiuso la giornata di contrattazioni del 1° aprile 2025 a $21,43, registrando un rialzo dell’1,81% con un volume di scambi pari al 59% della media. Nonostante questo guadagno giornaliero, il titolo ha mostrato una debolezza significativa nei periodi più estesi:

  • Ultimi 5 giorni: -8,81%
  • Ultimo mese: -2,72%
  • Ultimi 6 mesi: -6,38%
  • Da inizio anno (YTD): -38,19%

 

Il premarket del 2 aprile mostra una flessione ulteriore con il titolo a $21,24 (-0,89%), suggerendo un possibile proseguimento della pressione ribassista.

L’esame approfondito dei grafici di C3.AI a 6 mesi e 1 mese rivela una situazione tecnica complessa ma ricca di spunti operativi. Il titolo ha intrapreso un chiaro percorso ribassista dal picco di dicembre 2024, quando le quotazioni sfioravano i $42, fino agli attuali livelli intorno a $21, delineando un canale discendente ben definito che ha comportato una perdita di valore prossima al 50%. Questa discesa non è stata lineare ma caratterizzata da diversi rimbalzi tecnici che hanno offerto opportunità di trading, pur all’interno di una tendenza primaria negativa.

Osservando la struttura dei prezzi, emerge con chiarezza come il livello di $20,65, toccato recentemente durante la seduta del 1° aprile, rappresenti un supporto di breve periodo cruciale per le sorti del titolo. Questo livello coincide con i minimi relativi di metà marzo e potrebbe fungere da base per un tentativo di stabilizzazione. A contenere eventuali rimbalzi troviamo invece una resistenza significativa nella fascia tra $23,00 e $23,50, area che ha respinto i tentativi di risalita nelle ultime settimane di marzo e che corrisponde ai massimi relativi del periodo.

Le medie mobili confermano inequivocabilmente la fase ribassista: la media mobile a 50 giorni a $27,12 e quella a 200 giorni a $28,25 si trovano entrambe nettamente al di sopra delle quotazioni attuali e stanno fungendo da resistenze dinamiche. Il prezzo si è mantenuto costantemente sotto queste medie da fine febbraio, segnalando una persistente debolezza strutturale. Particolarmente significativo è come ogni tentativo di avvicinamento alla media a 50 giorni sia stato regolarmente respinto, trasformando questo livello in un riferimento tecnico rilevante per valutare un eventuale cambio di tendenza.

L’oscillatore stocastico, visibile nel grafico mensile, presenta un valore di 66,67, posizionandosi nella parte superiore del suo range ma non ancora in territorio di ipercomprato. Questo indicatore ha mostrato una recente risalita dopo aver toccato livelli di ipervenduto a fine marzo, segnalando un tentativo di rimbalzo tecnico. La dinamica dello stocastico suggerisce che, nel brevissimo termine, il titolo potrebbe aver esaurito la spinta ribassista e tentare un recupero, anche se limitato all’interno del trend negativo di più ampio respiro.

L’analisi delle Bande di Bollinger offre ulteriori spunti interessanti: il titolo ha toccato la banda inferiore a fine marzo, evento che spesso precede un rimbalzo tecnico come effettivamente verificatosi il 1° aprile. Questo comportamento è tipico di situazioni di “oversold” in cui il momentum ribassista tende temporaneamente ad esaurirsi. Particolarmente rilevante è la segnalazione di “BB Squeeze Ended” del 31 marzo, che indica la fine di un periodo di contrazione della volatilità e l’inizio di una fase potenzialmente più direzionale. Storicamente, questi momenti di transizione da bassa ad alta volatilità offrono interessanti opportunità di trading.

I volumi di scambio meritano un’attenzione particolare: durante il rimbalzo del 1° aprile, l’attività è stata pari al 59% della media giornaliera, decisamente contenuta rispetto ai picchi osservati durante le fasi di accelerazione ribassista. Questa modesta partecipazione durante il tentativo di risalita suggerisce una certa cautela da parte degli operatori e una possibile debolezza strutturale del rimbalzo in corso. Per confermare un autentico cambio di sentiment sarebbe necessario osservare una ripresa dei volumi nelle prossime sessioni, in particolare in corrispondenza dei movimenti rialzisti.

Il pattern Doji emerso il 31 marzo rappresenta un classico segnale di indecisione del mercato e potenziale inversione. Questo pattern, caratterizzato da una chiusura molto vicina all’apertura dopo escursioni significative sia al rialzo che al ribasso durante la seduta, indica un equilibrio temporaneo tra compratori e venditori. La sua comparsa dopo una sequenza di quattro giorni consecutivi di ribassi suggerisce un potenziale esaurimento della pressione vendita nel brevissimo termine. Il successivo rialzo dell’1,81% del 1° aprile ha fornito una prima conferma di questo segnale, anche se il premarket negativo del 2 aprile (-0,89%) getta qualche ombra sulla sostenibilità di questo rimbalzo.

Ampliando l’orizzonte temporale, si nota come C3.AI stia testando i minimi relativi di inizio marzo, area che aveva già fornito supporto in precedenza. La tenuta o meno di questa zona sarà determinante per le prospettive a breve termine: una violazione decisa potrebbe aprire la strada verso livelli inferiori, mentre una stabilizzazione potrebbe favorire un rimbalzo più strutturato verso la prima resistenza significativa in area $23,00-23,50, dove si collocano anche le medie mobili a breve termine.

Con un short interest del 25,75% del flottante (22,09 milioni di azioni), C3.AI presenta un livello di vendite allo scoperto estremamente elevato. Questo rappresenta:

  • Circa 4,2 giorni di copertura (days to cover)
  • Un valore di $476,46 milioni di posizioni short
  • Una leggera diminuzione rispetto al mese precedente (-0,81%)

L’elevato short interest potrebbe generare potenziali short squeeze in caso di notizie positive o catalizzatori specifici, creando opportunità di rialzi repentini.

L’attività degli insider negli ultimi mesi mostra un trend chiaramente negativo:

  • Negli ultimi 3 mesi: 23 vendite vs 3 acquisti
  • In termini di volume: 2.089.803 azioni vendute vs 43.063 acquistate
  • Saldo netto: -2.046.740 azioni

In particolare, il CEO Thomas M. Siebel ha venduto consistenti pacchetti di azioni a marzo 2025. Questa continua pressione di vendita da parte degli insider rappresenta un segnale di cautela.

 

Gli investitori istituzionali detengono il 53,15% delle azioni in circolazione. I principali movimenti mostrano:

  • 206 posizioni aumentate (15,9 milioni di azioni)
  • 148 posizioni diminuite (7,06 milioni di azioni)
  • 65 posizioni mantenute invariate (45,72 milioni di azioni)

Tra i principali investitori, Vanguard Group e BlackRock hanno incrementato le loro posizioni (rispettivamente +3,57% e +20,21%), mentre altri come Voya Investment Management hanno ridotto le loro partecipazioni (-11,97%).

Con una capitalizzazione di mercato di $2,84 miliardi e un rapporto prezzo/vendite (P/S) di 7,39, C3.AI rimane valutata a premio rispetto a molte società software, nonostante la correzione significativa. La società mantiene una solida posizione di cassa ($724,33 milioni, equivalente a $5,42 per azione) con un debito minimo ($4,49 milioni).

Tuttavia, i margini operativi negativi (-86,60%) e il flusso di cassa libero negativo (-$35,97 milioni negli ultimi 12 mesi) suggeriscono che la società continua a investire nella crescita a scapito della redditività a breve termine.

finviz dynamic chart for  AI

Per chi opera sul breve termine, il quadro tecnico di C3.AI presenta elementi contrastanti che richiedono particolare attenzione. Il recente pattern Doji osservato il 31 marzo, seguito da un rimbalzo dell’1,81% il giorno successivo, unitamente al test della banda inferiore di Bollinger, suggerisce la possibilità di un rimbalzo tecnico nelle prossime sessioni. Questi segnali indicano un potenziale esaurimento temporaneo della pressione ribassista che ha caratterizzato il titolo nelle ultime settimane. Tuttavia, occorre mantenere una certa cautela: la tendenza generale rimane indiscutibilmente negativa, come confermato dalle medie mobili a 50 e 200 giorni nettamente al di sopra dei prezzi attuali, e il premarket negativo del 2 aprile (-0,89%) suggerisce che la debolezza potrebbe persistere.

In questo contesto, il supporto a $20,65 assume un’importanza cruciale: una sua tenuta potrebbe favorire un rimbalzo tecnico verso l’area di resistenza $23,00-23,50, mentre una violazione decisa potrebbe accelerare le vendite verso nuovi minimi. Per i trader più aggressivi, potrebbe presentarsi un’opportunità di trading sul rimbalzo, a patto di impostare uno stop loss rigoroso appena sotto il supporto chiave. Il rapporto rischio/rendimento, tuttavia, non appare particolarmente favorevole per nuovi ingressi significativi. Chi detiene già posizioni sul titolo dovrebbe valutare l’opportunità di alleggerire in corrispondenza di eventuali rimbalzi verso la zona di resistenza identificata, considerando la persistente debolezza del trend primario.

Per gli investitori con orizzonte temporale più esteso, la valutazione complessiva di C3.AI presenta sfumature interessanti. Da un lato, l’elevato short interest, pari al 25,75% del flottante, rappresenta potenzialmente un elemento di supporto in caso di notizie positive che potrebbero innescare un “short squeeze”. Inoltre, la solida posizione di cassa, equivalente a $5,42 per azione con un debito minimo, offre alla società una considerevole flessibilità finanziaria. D’altro canto, le persistenti vendite da parte degli insider, in particolare del CEO Thomas M. Siebel, insieme ai margini operativi ampiamente negativi (-86,60%) e al flusso di cassa libero negativo, costituiscono elementi di preoccupazione che non possono essere ignorati.

Il consenso degli analisti, che esprime un prezzo obiettivo medio di $32,38 (oltre il 50% sopra i livelli attuali) ma con un rating complessivo “Hold”, riflette proprio questa ambivalenza nelle prospettive del titolo. Per investitori con adeguata tolleranza al rischio e un orizzonte sufficientemente lungo, i livelli attuali potrebbero rappresentare un punto di ingresso interessante per un’accumulazione graduale e scaglionata, considerando la significativa correzione già avvenuta rispetto ai massimi di dicembre. Sarebbe tuttavia prudente attendere segnali più concreti di stabilizzazione del trend e mantenere un’esposizione contenuta, data l’elevata volatilità del titolo e l’incertezza che ancora permea il settore tecnologico.

Un elemento catalizzatore fondamentale per determinare la direzione futura di C3.AI sarà la prossima comunicazione degli utili, prevista per il 28 maggio 2025. Questo appuntamento potrebbe fornire indicazioni cruciali sulla capacità dell’azienda di tradurre il proprio posizionamento nel crescente mercato dell’intelligenza artificiale in risultati finanziari concreti, elemento essenziale per giustificare valutazioni premium in un contesto di mercato sempre più selettivo.

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