Questa analisi nasce dalla richiesta di un nostro lettore che, vedendo Carnival Corporation sui massimi, teme un ritracciamento. Una preoccupazione più che legittima, considerando che il titolo sta veleggiando su livelli che non toccava da anni. Con CCL che oggi segna un modesto +0,80% a $29,07, dopo aver toccato il massimo a 52 settimane di $30,46 proprio ieri, è naturale chiedersi se sia il momento di prendere profitto o se ci sia ancora spazio per la crescita.
Permettimi di condividere la mia analisi partendo da una considerazione fondamentale: stiamo parlando di un titolo che ha guadagnato oltre il 65% nell’ultimo anno, recuperando gran parte del terreno perso durante la crisi pandemica. Ma andiamo con ordine.
Osservando i grafici, noto immediatamente che CCL si trova in una fase molto particolare. Il titolo sta letteralmente “camminando” sulla banda di Bollinger superiore da diversi giorni, un comportamento che tecnicamente chiamiamo “Upper Bollinger Band Walk”. Questo è generalmente un segnale di forza, ma anche di potenziale esaurimento del movimento rialzista nel breve termine. Le bande di Bollinger sono inoltre molto larghe (bandwidth a 37,34), indicando un’elevata volatilità che potrebbe preludere a movimenti bruschi in entrambe le direzioni.
L’RSI a 14 periodi si trova a 70,15, tecnicamente in territorio di ipercomprato. Questo non significa necessariamente che il titolo debba scendere immediatamente – ricordiamoci che in trend forti l’RSI può rimanere in ipercomprato per settimane – ma suggerisce cautela per chi volesse entrare a questi livelli. Anche lo stocastico lento conferma questa condizione di ipercomprato.
Un aspetto che mi colpisce particolarmente è la presenza di ben tre gap rialzisti non ancora chiusi: uno del 26 giugno a $26,40, uno del 24 giugno a $24,97 e uno del 16 giugno a $23,14. Questi gap rappresentano potenziali magneti per il prezzo in caso di correzione, ma anche livelli di supporto psicologici importanti.
La configurazione delle medie mobili è inequivocabilmente rialzista. Il prezzo si trova ampiamente sopra tutte le medie principali: la MA20 a $25,81, la MA50 a $23,36 e la MA200 a $22,83. Questa disposizione “a ventaglio” con le medie che si aprono verso l’alto è tipica di un trend forte e consolidato. Particolarmente significativo è il fatto che la distanza tra il prezzo attuale e la media a 200 giorni sia di oltre il 27%, un divario che storicamente tende a richiamare correzioni.
Il sistema di trading signals ha generato diversi segnali interessanti negli ultimi giorni. Il “Slingshot Bullish” del 7-8 luglio, combinato con il nuovo massimo a 52 settimane, suggerisce che il momentum rialzista potrebbe continuare. Tuttavia, la presenza di un “Outside Day” il 7 luglio (una giornata con massimi e minimi che hanno superato quelli del giorno precedente) indica un aumento della volatilità e dell’indecisione.
Guardando ai livelli pivot, i supporti più rilevanti si trovano a $28,51 (S1), $28,19 (S2) e $27,57 (S3). Le resistenze sono posizionate a $29,45 (R1), $30,07 (R2) e $30,39 (R3). Il fatto che il prezzo si trovi proprio nell’area del pivot point centrale ($29,13) suggerisce un momento di equilibrio precario.
Non possiamo ignorare i fondamentali, che dipingono un quadro societario in netto miglioramento. Con un P/E di 15,74 e un forward P/E di 14,12, Carnival viene scambiata a multipli ragionevoli considerando la fase di ripresa del settore crocieristico. Il fatturato degli ultimi 12 mesi di $25,97 miliardi e un utile netto di $2,53 miliardi testimoniano il ritorno alla redditività dopo gli anni bui della pandemia.
Particolarmente impressionante è il ROE al 30,02%, anche se va considerato nel contesto di un elevato leverage (debt/equity a 2,86). Il free cash flow di $2,81 miliardi dimostra che l’azienda sta generando cassa, fondamentale per ridurre l’indebitamento accumulato.
Un dato che merita attenzione è lo short interest al 4,69% del flottante, in calo rispetto al mese precedente. Questo suggerisce che gli investitori più pessimisti stanno gradualmente chiudendo le loro posizioni ribassiste.
L’analisi dei flussi istituzionali rivela dinamiche interessanti. Negli ultimi mesi abbiamo visto l’ingresso di nuovi player importanti come Causeway Capital Management (26,5 milioni di azioni) e Viking Global Investors (12,4 milioni). Contemporaneamente, alcuni fondi storici hanno ridotto le posizioni, come Renaissance Technologies (-29%) e Arrowstreet Capital (-59%). Questa rotazione suggerisce una fase di transizione, con alcuni che prendono profitto e altri che vedono ancora valore.
Per chi opera nel breve termine, la situazione richiede estrema prudenza. Il titolo mostra chiari segnali di ipercomprato e la probabilità di una correzione tecnica verso i $27-28 è elevata. Non mi stupirei di vedere un ritracciamento verso la media mobile a 20 giorni ($25,81) nelle prossime settimane, che rappresenterebbe una correzione salutare del 11% circa.
Se già possiedi il titolo, considererei di alleggerire parzialmente la posizione (30-40%) per cristallizzare parte dei guadagni. Potresti impostare uno stop loss dinamico seguendo il Chandelier Exit Long a $27,64, che ti proteggerebbe da inversioni brusche mantenendo spazio per ulteriori rialzi.
Per chi volesse entrare, suggerirei di attendere una correzione verso i $26-27, zona dove convergono supporti tecnici importanti e dove il risk/reward diventerebbe più favorevole.
Il quadro cambia significativamente per l’investitore di lungo periodo. Il settore crocieristico sta vivendo una fase di forte ripresa post-pandemica, con una domanda che ha superato i livelli pre-COVID. Carnival, come leader del settore, è ben posizionata per beneficiare di questo trend secolare.
I fondamentali supportano una view costruttiva: l’azienda sta generando cassa, riducendo il debito e migliorando i margini operativi (EBITDA margin al 26,24%). Con un PEG ratio di 1,41, il titolo non appare sopravvalutato considerando le prospettive di crescita.
Per l’investitore di lungo termine che crede nella storia di recupero del settore, mantenere la posizione ha senso. Potresti considerare di utilizzare eventuali correzioni per incrementare gradualmente l’esposizione, sempre mantenendo un’adeguata diversificazione di portafoglio.
La domanda se vendere, tenere o comprare non ha una risposta univoca – dipende dal tuo orizzonte temporale e dalla tua tolleranza al rischio. Se fossi nei tuoi panni, con una posizione già in guadagno, opterei per una strategia mista: prenderei profitto su una parte della posizione (30-40%) per proteggermi da correzioni nel breve, mantenendo il resto per partecipare al potenziale rialzo di lungo termine.
Il momentum è ancora positivo e il trend di fondo rimane rialzista, ma dopo un rally così importante è saggio essere prudenti. Il mercato ci ha insegnato che “i tori salgono le scale, gli orsi saltano dalla finestra” – le correzioni possono essere rapide e violente.
Ricorda sempre che nessuna analisi tecnica è infallibile e che il mercato può rimanere irrazionale più a lungo di quanto noi possiamo rimanere solvibili. La gestione del rischio deve sempre essere la priorità numero uno.
In conclusione, Carnival ha fatto molta strada dai minimi pandemici, ma la storia di recupero potrebbe non essere ancora finita. L’importante è navigare con prudenza in queste acque, proprio come fanno le navi da crociera della compagnia.
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