In una giornata che doveva celebrare i risultati record di Uber Technologies (NYSE : UBER), il mercato ha sorpreso tutti con una reazione fortemente negativa, mandando il titolo in picchiata del 6%. Ma cosa si nasconde realmente dietro questo apparente paradosso? Un’analisi approfondita dei numeri e delle strategie rivela una storia molto più complessa di quanto possa sembrare a prima vista.
Il quarto trimestre 2024 ha visto Uber raggiungere vette mai toccate prima, con risultati che sulla carta appaiono straordinari. L’azienda ha registrato ricavi per $11.96 miliardi, superando non solo le previsioni degli analisti di $11.77 miliardi, ma segnando anche una crescita impressionante del 20% rispetto all’anno precedente. Il Gross Bookings, un indicatore fondamentale del volume d’affari complessivo, ha toccato quota $44.2 miliardi, con una crescita del 21% su base annua a valuta costante.
La vera stella del trimestre è stata l’EBITDA rettificato, che ha raggiunto la cifra record di $1.84 miliardi, con un balzo del 44% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è particolarmente significativo perché dimostra la capacità dell’azienda di trasformare la crescita dei ricavi in profitti operativi tangibili. Il margine EBITDA rettificato sul Gross Bookings è salito al 4.2%, in netto miglioramento rispetto al 3.4% del Q4 2023.
La divisione Mobility continua a essere il motore principale della crescita, con ricavi in aumento del 25% a $6.9 miliardi, mentre il segmento Delivery ha sorpreso positivamente con una crescita del 21% a $3.77 miliardi. Quest’ultimo dato è particolarmente interessante perché sfata i timori di un rallentamento post-pandemia del business delle consegne.
Un aspetto particolarmente positivo emerge dall’analisi della base utenti: il numero di utenti attivi mensili (MAPCs) è cresciuto del 14% raggiungendo 171 milioni, con il 37% dei consumatori che utilizza più servizi sulla piattaforma. Questo dato è cruciale perché i clienti che utilizzano più servizi spendono in media tre volte tanto rispetto agli altri, creando un effetto moltiplicatore sui ricavi.
La solidità finanziaria dell’azienda è ulteriormente confermata dalla generazione di cassa: il flusso di cassa operativo ha raggiunto $1.75 miliardi nel trimestre, mentre il free cash flow si è attestato a $1.71 miliardi. La posizione di liquidità rimane robusta con $7.0 miliardi di cassa e investimenti a breve termine non vincolati.
Un elemento che merita particolare attenzione è il beneficio fiscale straordinario di $6.38 miliardi registrato nel trimestre, che ha portato l’utile netto a $6.88 miliardi. Sebbene questo sia un elemento una tantum che non riflette la performance operativa sottostante, dimostra la capacità dell’azienda di ottimizzare la propria struttura fiscale.
L’espansione geografica e l’innovazione di prodotto continuano a essere priorità strategiche. Uber ha lanciato con successo il servizio Uber for Teens in 50 paesi, ha espanso UberX Share in 10 nuovi aeroporti maggiori e ha stretto una partnership strategica con Delta Air Lines che permetterà ai clienti di guadagnare miglia SkyMiles attraverso corse e ordini.
Ma se i numeri sono così impressionanti, perché il mercato ha reagito negativamente? La risposta si trova nell’analisi delle guidance per il 2025 e nelle sfide strategiche che l’azienda deve affrontare.
Per il primo trimestre 2025, Uber prevede una crescita del Gross Bookings tra il 17% e il 21% su base annua, che si traduce in un range tra $42.0 e $43.5 miliardi. Questa proiezione, apparentemente solida, nasconde però alcuni elementi di preoccupazione. Il rallentamento implicito rispetto al ritmo attuale di crescita, combinato con l’annuncio che i prezzi UberX negli Stati Uniti aumenteranno solo marginalmente nel 2025, ha fatto scattare campanelli d’allarme tra gli investitori.
La decisione di mantenere prezzi stabili, aumentandoli solo per coprire i maggiori costi assicurativi, riflette le crescenti pressioni competitive nel settore della mobilità. Sebbene questa strategia possa proteggere la quota di mercato, potrebbe comprimere i margini nel breve termine. Gli analisti stimano che i costi assicurativi aumenteranno a una cifra alta percentuale su base annua nel 2025, con punte più elevate in California e New Jersey.
Un elemento cruciale che ha influenzato la reazione del mercato è l’importante focus dell’azienda sui veicoli autonomi (AV). Uber ha annunciato significativi investimenti in questo settore, con il lancio imminente del servizio di robotaxi in collaborazione con Waymo ad Austin e Atlanta. Se da un lato questa strategia posiziona l’azienda per catturare quella che il CEO Dara Khosrowshahi definisce “un’opportunità da oltre $1 trilione solo negli Stati Uniti”, dall’altro richiederà investimenti sostanziali con ritorni incerti nel breve termine.
L’azienda sta anche affrontando sfide normative in vari mercati. La frammentazione delle regolamentazioni AV a livello statale negli USA e la necessità di ottenere approvazioni in diverse giurisdizioni internazionali potrebbero rallentare l’espansione di queste nuove tecnologie.
Dal punto di vista degli investitori, il calo odierno del titolo sembra rappresentare una reazione eccessiva focalizzata sul breve termine. La solidità dei fondamentali dell’azienda rimane intatta: la base utenti continua a crescere, la diversificazione dei servizi procede con successo e la capacità di generare cassa si rafforza trimestre dopo trimestre. Il programma di riacquisto azioni accelerato per $1.5 miliardi annunciato a gennaio dimostra la fiducia del management nel valore intrinseco dell’azienda.
Gli investitori istituzionali sembrano particolarmente interessati alla capacità di Uber di monetizzare la sua vasta base utenti attraverso iniziative pubblicitarie e di membership. Il programma Uber One ha raggiunto 30 milioni di membri, con una crescita del 60% anno su anno, creando un flusso di ricavi ricorrenti e prevedibili.
In conclusione, la reazione negativa del mercato appare più come una correzione tecnica di breve termine che un giudizio sui fondamentali dell’azienda. Per gli investitori con un orizzonte temporale sufficientemente lungo, l’attuale livello di prezzo potrebbe rappresentare un’interessante opportunità di ingresso. La chiave sarà la capacità di Uber di eseguire la sua ambiziosa strategia di espansione nei veicoli autonomi mantenendo al contempo una solida disciplina finanziaria e continuando a far crescere il core business.
La prossima fase di crescita di Uber sarà probabilmente caratterizzata da un delicato equilibrio tra investimenti in tecnologie future e mantenimento della redditività corrente. Il successo in questa sfida determinerà non solo il futuro dell’azienda ma potenzialmente quello dell’intero settore della mobilità urbana.
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