Cari lettori, dopo oltre tre decenni di osservazione dei mercati finanziari, posso affermare con certezza che stiamo assistendo a uno dei cambiamenti più profondi nel panorama energetico globale dalla crisi petrolifera degli anni Settanta. L’uranio, un elemento che per troppo tempo è rimasto nell’ombra dopo il disastro di Fukushima del 2011, sta emergendo come uno degli asset più strategici del nostro tempo, e le implicazioni per i nostri portafogli potrebbero essere straordinarie. La narrativa dominante degli ultimi anni ha spinto gli investitori verso le energie rinnovabili tradizionali – solare, eolico, idroelettrico – ma la realtà fisica dell’energia sta iniziando a scontrarsi con le aspirazioni politiche. Le fonti intermittenti, per quanto nobili nelle intenzioni, presentano limiti strutturali che nessuna innovazione tecnologica……
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