La mattina del 3 giugno 2025 ha regalato agli investitori di Dollar General una di quelle sorprese che trasformano le giornate di trading in momenti di pura adrenalina. Quando Todd Vasos, CEO della catena di negozi discount, ha preso la parola per illustrare i risultati del primo trimestre, difficilmente immaginava che le sue parole avrebbero scatenato un’euforia tale da spingere il titolo verso il +12%.
Il mercato ha risposto con l’entusiasmo di chi ritrova un vecchio amore. E in effetti, Dollar General ha dimostrato di essere ancora quella macchina da profitti che aveva conquistato Wall Street negli anni passati, prima che le sfide operative e la pressione inflazionistica la mettessero in difficoltà .
I numeri parlano da soli e raccontano una storia di riscossa che pochi si aspettavano. L’EPS di $1.78 ha polverizzato le stime degli analisti ferme a $1.49, segnando un balzo del 19.5% rispetto alle previsioni e mostrando una crescita dell’8% rispetto al trimestre dell’anno precedente. Non si tratta di un semplice battere le aspettative: è un superarle con una forza che testimonia il recupero operativo della compagnia.
I ricavi di $10.44 miliardi hanno anch’essi superato le stime di $10.29 miliardi, crescendo del 5.3% su base annua. Ma ciò che ha davvero colpito gli investitori è stata la crescita delle vendite same-store del 2.4%, un dato che per Dollar General rappresenta un’accelerazione significativa rispetto ai trimestri precedenti e che dimostra come l’azienda stia finalmente riuscendo a far breccia nel cuore dei consumatori americani sempre più attenti al prezzo.
Il management ha immediatamente rivisto al rialzo le guidance per l’intero anno fiscale 2025, portando la crescita attesa delle vendite dal 3.4%-4.4% al 3.7%-4.7%, e quella delle vendite same-store dall’1.2%-2.2% all’1.5%-2.5%. Un segnale di fiducia che il mercato ha interpretato come il preludio di una fase espansiva duratura.
Dietro questi numeri straordinari si nasconde un fenomeno economico che Todd Vasos ha descritto con precisione chirurgica durante la conference call: il ritorno del trade-down. In un’America dove l’inflazione continua a mordere i bilanci familiari, sempre più consumatori della classe media e medio-alta stanno scoprendo il valore offerto da Dollar General.
“Il trade-down è tornato, sia dalla classe media che da quella superiore”, ha dichiarato Vasos, aggiungendo che questo trend “sembra stia accelerando”. Non si tratta di una tendenza marginale: è un cambiamento strutturale nel comportamento dei consumatori americani che stanno riscoprendo l’arte del risparmio intelligente.
Questo fenomeno ha permesso a Dollar General di espandere significativamente la propria base clienti, attirando consumatori che tradizionalmente facevano shopping in catene più costose. Il risultato è visibile nell’aumento medio per transazione del 2.7%, compensando ampiamente il lieve calo del traffico clienti dello 0.3%.
Il successo di questo trimestre non è frutto del caso, ma il risultato di una strategia orchestrata con precisione maniacale. L’iniziativa “Back to Basics” ha rappresentato il filo conduttore di una trasformazione che ha toccato ogni aspetto operativo dell’azienda.
L’ottimizzazione dell’inventario ha giocato un ruolo cruciale: l’azienda ha rimosso circa 1.000 articoli dai propri scaffali, concentrandosi sui prodotti che i clienti acquistano davvero. Questa scelta, apparentemente semplice, ha permesso di migliorare drammaticamente la disponibilità dei prodotti più richiesti e di ridurre gli sprechi.
Parallelamente, Dollar General ha investito pesantemente nella riduzione del turnover del personale, un problema che aveva afflitto l’azienda negli anni precedenti. Dipendenti più stabili e motivati si traducono in un servizio clienti migliore e in operazioni più efficienti.
La crescita del 50% anno su anno delle vendite tramite DoorDash racconta una storia di trasformazione digitale che va oltre i semplici numeri. Dollar General ha saputo cogliere l’evoluzione dei comportamenti di acquisto, offrendo ai propri clienti la convenienza che cercano anche nell’era dell’e-commerce.
Il servizio di consegna a domicilio dell’azienda è ora disponibile in oltre 3.000 negozi, un’espansione che testimonia l’impegno nel creare un ecosistema omnicanale capace di competere con i giganti del retail. In un settore dove la convenience è diventata sinonimo di sopravvivenza, Dollar General sta dimostrando di saper evolvere mantenendo la propria identità di discount retailer.
Nonostante l’euforia dei risultati, Dollar General non naviga in acque completamente tranquille. L’incertezza sui dazi rappresenta una spada di Damocle che potrebbe influenzare significativamente i margini futuri. Kelly Dilts, CFO dell’azienda, ha chiarito che la guidance per il 2025 assume la capacità di mitigare “una porzione significativa dell’impatto previsto dei dazi sui margini lordi”.
Il management ha dimostrato pragmatismo nell’affrontare questa sfida, implementando strategie di approvvigionamento più diversificate e negoziando attentamente con i fornitori. Tuttavia, come ha sottolineato Vasos, se necessario l’azienda ricorrerà agli aumenti di prezzo come “ultima risorsa”, impegnandosi a minimizzarli il più possibile.
La reazione del mercato che al momento della scrittura sta facendo balzare il titolo a +12% rappresenta molto più di un semplice entusiasmo momentaneo. È il riconoscimento che Dollar General ha ritrovato la propria rotta dopo un periodo di navigazione turbolenta. Il titolo, che aveva chiuso il 2024 in territorio negativo, ha recuperato terreno prezioso e si avvicina nuovamente ai massimi storici.
Questa performance è ancora più significativa se considerata nel contesto del settore retail, notoriamente volatile e sensibile ai cambiamenti macroeconomici. Il fatto che Dollar General sia riuscita a generare una crescita così robusta in un ambiente economico incerto testimonia la resilienza del proprio modello di business.
L’analisi dei fondamentali rivela un’azienda che ha ritrovato il proprio equilibrio operativo. Il miglioramento del margine lordo di 78 punti base al 31.0% dimostra che le iniziative di ottimizzazione stanno producendo risultati tangibili. La gestione più efficiente dell’inventario e la riduzione degli sprechi si stanno traducendo in una profittabilità superiore.
L’ambizioso piano di espansione per il 2025, che prevede l’apertura di 575 nuovi negozi negli Stati Uniti e fino a 15 in Messico, insieme alla ristrutturazione di circa 4.250 negozi esistenti, indica una fiducia del management nella sostenibilità della crescita. Questi investimenti, del valore di oltre $1.3 miliardi, rappresentano una scommessa sul futuro che il mercato sembra apprezzare.
Per chi osserva Dollar General con l’occhio dell’investitore a lungo termine, questo trimestre rappresenta un punto di svolta significativo. L’azienda ha dimostrato di saper navigare in acque turbolente mantenendo la rotta verso la crescita e la profittabilità .
La capacità di attrarre consumatori da fasce di reddito superiori, unita alla fedeltà della propria base clienti tradizionale, crea un mix vincente che dovrebbe sostenere la performance futura. In un’America dove l’attenzione al valore è destinata a rimanere alta, Dollar General si posiziona come il partner ideale per milioni di famiglie attente al budget.
Il consenso degli analisti, che mantiene un rating di Hold con un target price medio di $95.22, appare ora conservativo alla luce di questi risultati. La dimostrazione di forza operativa e la visibilità migliorata sui trend futuri potrebbero spingere revisioni al rialzo nei prossimi mesi.
Dollar General ha dimostrato che, anche nel retail moderno, l’esecuzione impeccabile delle basi rimane la chiave del successo. E quando un gigante del settore ritrova la propria strada, il mercato non può far altro che prenderne atto con entusiasmo.
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