Il 29 luglio 2025 si è consumato uno di quei paradossi che rendono affascinante il mondo degli investimenti: PayPal (Nasdaq : PYPL) ha presentato risultati trimestrali che hanno superato le aspettative degli analisti praticamente su tutti i fronti, eppure il titolo ha chiuso la giornata con un pesante -8,66%, scivolando da $78,22 a $71,45. Una reazione che, a prima vista, potrebbe sembrare irrazionale, ma che nasconde dinamiche più complesse che ogni investitore dovrebbe comprendere.
Iniziamo dai numeri, perché sono questi a raccontare la vera storia di PayPal. I ricavi del secondo trimestre hanno raggiunto $8,29 miliardi, superando le aspettative di $8,08 miliardi con un margine del 2,6%. Non è un exploit straordinario, ma in un contesto di crescita moderata rappresenta comunque un segnale positivo. L’utile per azione adjusted di $1,40 ha invece brillato, battendo le previsioni di $1,30 con un robusto +7,7%, dimostrando che l’azienda sta riuscendo a convertire la crescita in profittabilità .
Il vero gioiello della trimestrale è rappresentato dai Transaction Margin Dollars, che hanno toccato $3,84 miliardi contro i $3,77-$3,80 miliardi attesi dagli analisti. Questo indicatore, che misura l’efficienza economica della piattaforma PayPal escludendo le spese operative, è cresciuto del 7% su base annua, segnalando che il business core dell’azienda continua a generare valore in modo consistente.
Particolarmente interessante è l’analisi del Total Payment Volume (TPV), che ha raggiunto $443,5 miliardi, superando le aspettative di $434,4 miliardi. La crescita del 6% su base annua (5% a cambi costanti) dimostra che nonostante le pressioni macroeconomiche e la crescente competizione nel settore dei pagamenti digitali, PayPal mantiene una posizione solida nel mercato.
Tuttavia, non tutto brilla nel report trimestrale. Il numero di transazioni totali è sceso del 5% a 6,22 miliardi, ben al di sotto delle aspettative di 6,72 miliardi degli analisti. Questo rappresenta un gap significativo del -7,4% rispetto alle previsioni, e spiega in parte la reazione negativa del mercato. La metrica delle transazioni per account attivo (TPA) è diminuita del 4% su base annua, segnalando una potenziale riduzione nell’engagement degli utenti.
Questi dati vanno contestualizzati: PayPal ha implementato azioni di “price-to-value” nel segmento Braintree, essenzialmente aumentando i prezzi per transazioni a basso margine. Questa strategia, pur riducendo il volume transazionale, ha migliorato la profittabilità complessiva. È una mossa coraggiosa che privilegia la qualità sulla quantità , ma che nel breve termine può creare incertezze tra gli investitori abituati a valutare la crescita attraverso i volumi.
Un capitolo a parte merita Venmo, che continua a essere il motore di crescita più promettente di PayPal. Il TPV di Venmo è cresciuto del 12% su base annua, raggiungendo il tasso di crescita più alto degli ultimi tre anni. I ricavi di Venmo hanno registrato una crescita superiore al 20% (31% includendo benefici one-time), dimostrando che la strategia di monetizzazione della piattaforma sta funzionando.
L’espansione di Venmo oltre il semplice peer-to-peer payment sta dando frutti tangibili. L’introduzione delle carte di debito co-branded con le università (Big 12 e Big Ten), l’integrazione con brand come Taco Bell per il cashback del 20%, e la crescita del 40% negli account mensili attivi delle carte di debito Venmo, mostrano un ecosistema in rapida evoluzione. Venmo non è più solo un’app per dividere il conto della cena: sta diventando un vero e proprio wallet digitale con ambizioni nel retail.
PayPal ha annunciato iniziative che potrebbero ridefinire il panorama dei pagamenti globali. PayPal World, una piattaforma che connette cinque dei più grandi wallet digitali del mondo (inclusi Mercado Pago, Tenpay Global, UPI e altri), rappresenta un tentativo ambizioso di creare interoperabilità globale. Con quasi 2 miliardi di utenti potenziali, questa iniziativa potrebbe espandere significativamente la reach di PayPal oltre i tradizionali confini geografici.
L’investimento in agentic commerce, attraverso partnership con Perplexity, Anthropic e Salesforce, posiziona PayPal all’avanguardia dell’intelligenza artificiale applicata ai pagamenti. La visione è quella di creare esperienze di shopping personalizzate e automatizzate, dove gli agenti AI possono gestire transazioni complesse per conto degli utenti.
Non meno importante è l’espansione nel mondo crypto con Pay with Crypto e il potenziamento del stablecoin PYUSD. Mentre il mercato delle criptovalute attraversa fasi alterne, PayPal si posiziona come ponte tra il mondo tradizionale dei pagamenti e quello decentralizzato delle crypto.
PayPal ha alzato le guidance per l’intero anno fiscale 2025, portando i Transaction Margin Dollars attesi a $15,35-15,5 miliardi (da $15,2-15,4 miliardi) e l’EPS adjusted a $5,15-5,30 (da $4,95-5,10). La crescita attesa dell’EPS dell’11-14% è decisamente superiore alle previsioni iniziali del 6-10%, segnalando fiducia nel management riguardo alla capacità di generare profitti crescenti.
Tuttavia, il mercato sembra aver reagito con scetticismo. La crescita dei ricavi attesa del 5-6% per l’intero anno, pur solida, non entusiasma in un contesto dove molti competitori tech stanno registrando crescite a doppia cifra. Il free cash flow guidance di $6-7 miliardi, invariato rispetto alle previsioni precedenti, suggerisce che l’azienda sta investendo pesantemente per mantenere la competitività .
Il crollo dell’8,66% del titolo il giorno dei risultati riflette un sentiment del mercato che va oltre i numeri del singolo trimestre. Analizzando l’andamento degli ultimi 100 giorni, PayPal aveva mostrato una certa volatilità , oscillando tra i $71 e i $79. Il titolo si era avvicinato ai massimi poco prima della trimestrale, creando aspettative probabilmente troppo elevate.
La reazione negativa può essere attribuita a diversi fattori: il mancato raggiungimento delle aspettative sui volumi transazionali, la crescita dei ricavi percepita come troppo conservativa, e soprattutto le preoccupazioni sulla capacità di PayPal di mantenere la leadership in un settore sempre più competitivo. Apple Pay, Google Pay, e nuovi player come Block (ex-Square) stanno erodendo quote di mercato, mentre le banche tradizionali stanno lanciando le proprie soluzioni di pagamento digitale.
Nel breve termine, PayPal dovrà affrontare diverse sfide. La pressione sui volumi transazionali potrebbe continuare, specialmente se la strategia di price-to-value viene estesa ad altri segmenti. Il mercato sarà particolarmente attento ai prossimi dati trimestrali per vedere se la crescita di Venmo può compensare eventuali rallentamenti nel business core.
Gli investitori dovranno monitorare attentamente l’evoluzione della competizione. L’ingresso di Apple nel settore BNPL (Buy Now Pay Later) con Apple Pay Later rappresenta una minaccia diretta a uno dei segmenti di crescita di PayPal. Allo stesso tempo, l’espansione di Amazon nel settore dei pagamenti B2B potrebbe erodere la quota di mercato di Braintree.
Dal punto di vista tecnico, il supporto chiave si trova intorno ai $70, livello che se violato potrebbe portare il titolo verso i $65. Al contrario, una ripresa oltre i $75 potrebbe segnalare un ritorno della fiducia degli investitori e aprire la strada verso i $80.
La vera domanda per gli investitori di lungo termine è se PayPal riuscirà a completare la sua trasformazione da semplice processore di pagamenti a piattaforma di commercio integrata. I segnali sono contrastanti: da un lato, l’innovazione tecnologica e l’espansione geografica attraverso PayPal World mostrano ambizione e visione strategica. Dall’altro, la crescita organica rallenta e la competizione si intensifica.
Il successo di lungo termine dipenderà dalla capacità di PayPal di monetizzare efficacemente le sue innovazioni. Venmo deve evolvere da prodotto di crescita a generatore di profitti significativi. L’agentic commerce deve tradursi in vantaggi competitivi tangibili. PayPal World deve effettivamente creare nuove opportunità di business e non rimanere solo un esperimento tecnologico.
Un elemento positivo è la solidità finanziaria dell’azienda: con $13,7 miliardi in cash e investimenti e un free cash flow robusto, PayPal ha le risorse per investire nell’innovazione e navigare periodi di trasformazione. Il programma di buyback da $6 miliardi annui dimostra inoltre l’impegno nel restituire valore agli azionisti.
PayPal rappresenta oggi un investimento complesso che richiede una valutazione attenta del proprio orizzonte temporale e tolleranza al rischio. Per gli investitori orientati alla crescita, le preoccupazioni sui volumi transazionali e la competizione crescente potrebbero giustificare cautela. Per chi cerca value e dividendi (seppur PayPal non paghi dividendi, i buyback sostanziali fungono da meccanismo di restituzione di capitale), la valutazione attuale potrebbe rappresentare un’opportunità .
Il titolo si trova in un momento di transizione. I multipli di valutazione, pur non più ai livelli di crescita esponenziale del passato, non sono ancora quelli di un’azienda matura. Questo limbo valutativo riflette l’incertezza del mercato sulla direzione futura dell’azienda.
La chiave sarà seguire l’evoluzione dei KPI operativi nei prossimi trimestri: se PayPal riuscirà a stabilizzare i volumi transazionali mentre accelera la crescita di Venmo e monetizza le nuove iniziative, il titolo potrebbe tornare a essere attraente. Se invece i trend negativi sui volumi dovessero continuare senza adeguata compensazione dalla crescita dei margini, la tesi di investimento potrebbe indebolirsi significativamente.
In questo contesto, PayPal rimane un nome da tenere nella watchlist piuttosto che un acquisto immediato, in attesa di segnali più chiari sulla direzione della trasformazione aziendale e della capacità di esecuzione del management guidato da Alex Chriss.
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Il settore sicuramente è uno di quelli più saturi o comunque competitivi.
La principale colpa di Paypal credo sia stata nel tempo l’essersi adagiata sugli allori potendo contare veramente su un vantaggio competitivo notevole.
Certo è che adesso Mister Market trova qualsiasi scusa per buttarla giu.
Qualche anno fa veniva accusata di erodere eccessivamente il margine operativo e il TPV in costante aumento con Braintree leader del mercato non bastava.
Adesso la narrativa è al contrario: il privilegiare l’espansione dei margini ora è un problema, o meglio, non basta per farla crescere.
Il cambio di CEO ha delineato una linea, chiara e coerente che si sta riflettendo sull’andamento visto trimestrale dopo trimestrale.
Ci sarà da aspettare ma il vero valore uscirà , soprattutto se parametro alla sua valutazione attuale.
Ciao Carlo , cerco di risponderti io perchè Micol è in vacanza.
Il tuo commento centra perfettamente il paradosso che sta vivendo PayPal in questa fase di transizione. Hai ragione quando dici che l’azienda si è adagiata sugli allori per troppo tempo – il vantaggio competitivo dei primi anni 2000, quando essere “first mover” nei pagamenti online bastava a garantire crescita esponenziale, è progressivamente svanito con l’arrivo di player sempre più agguerriti.
Il punto che sollevi sulla narrativa contraddittoria del mercato è particolarmente acuto. È emblematico come Wall Street abbia prima punito PayPal per aver sacrificato la profittabilità alla crescita dei volumi, e ora la penalizzi per aver fatto esattamente l’opposto. Questa incoerenza rivela quanto il mercato stia faticando a decifrare la strategia di lungo termine dell’azienda.
Alex Chriss sta effettivamente tracciando una linea strategica chiara: privilegiare la qualità sulla quantità , costruire un ecosistema integrato piuttosto che essere solo un “dumb pipe” per i pagamenti. La crescita di Venmo, l’espansione nei servizi ad alto margine, le partnership strategiche – tutto punta verso una PayPal che vuole essere piattaforma di commercio, non solo processore di transazioni.
Il problema è che le trasformazioni richiedono tempo e gli investitori di oggi sono notoriamente impazienti. Nel frattempo, ogni trimestre viene giudicato come se fosse l’ultimo, creando questa volatilità che punisce l’azienda anche quando i fondamentali migliorano. Con una valutazione che riflette aspettative ridotte, chi ha pazienza potrebbe effettivamente essere ricompensato quando la strategia inizierà a dare frutti tangibili. La domanda è: quanto tempo serve e quanta pazienza hanno gli investitori?
Tempo e pazienza sono da sempre gli “avversari” di qualsiasi investitore. A maggior ragione in un periodo come quello attuale in cui azioni come Nvidia e Palantir (insieme alle crypto) hanno drogato le aspettative di ritorno sugli investimenti soprattutto in termini di tempo. Attualmente chiedere a qualsiasi investitore medio di definire il lungo periodo potrebbe essere una domanda da cui deriverebbero risposte a mio modo di vedere sconcertanti. Tornando a paypal, se non avesse attuato questa trasformazione mi sarei allontanato alla velocità della luce dal titolo, ma la strada è chiara, la strategia c’è. Preferisco un titolo paypal con margine di sicurezza assoluto rispetto a società con p/e di 600. Perchè alla lunga il suo valore uscirà e qualcuno si mangerà le mani si non averne comprato abbastanza.
Sono d’accordo con te : il suo valore verrá fuori … La borsa prima o poi restituisce (quasi) sempre il valore delle aziende.