Quando ho iniziato ad analizzare i risultati del terzo trimestre 2025 di Palantir Technologies, rilasciati ieri sera, ho dovuto rileggere i dati due volte. Non perché fossero poco chiari, ma perché la loro portata è semplicemente straordinaria. Parliamo di un’azienda che ha letteralmente polverizzato ogni aspettativa, trasformando quello che già si preannunciava un buon trimestre in una dimostrazione di forza senza precedenti nel settore del software enterprise.

Il contesto di mercato rendeva questa trimestrale particolarmente attesa. Gli analisti avevano stimato ricavi per circa 1,09 miliardi di dollari, prevedendo una crescita già robusta del 50,7% anno su anno. L’utile per azione era atteso a 0,17 dollari, con una crescita del 70%. Numeri che, sulla carta, sarebbero stati più che soddisfacenti per qualsiasi società tecnologica. Palantir ha fatto qualcosa di diverso: ha completamente ridefinito il concetto di “battere le aspettative”.

I ricavi del terzo trimestre hanno raggiunto 1,18 miliardi di dollari, segnando una crescita del 63% anno su anno e del 18% trimestre su trimestre. Ma questi numeri aggregati, per quanto impressionanti, raccontano solo una parte della storia. È scendendo nei dettagli geografici e settoriali che emerge la vera natura della trasformazione in atto.

Il segmento commerciale statunitense ha letteralmente esploso ogni previsione, registrando una crescita del 121% anno su anno e del 29% trimestre su trimestre, raggiungendo 397 milioni di dollari. Permettetemi di sottolineare questo punto: un’azienda da oltre un miliardo di dollari di ricavi trimestrali ha più che raddoppiato il fatturato del suo segmento commerciale domestico in dodici mesi. Questo non è semplicemente crescita: è un’accelerazione che tipicamente si osserva solo nelle startup in fase iniziale, non in società consolidate con oltre vent’anni di storia.

L’intera divisione statunitense ha generato 883 milioni di dollari, in crescita del 77% anno su anno, mentre il segmento governativo USA ha contribuito con 486 milioni, segnando comunque un rispettabile 52% di crescita. Questi dati confermano una tesi di investimento che vado sostenendo da mesi: Palantir non è più solo un contractor della difesa, ma una vera piattaforma di intelligenza artificiale enterprise con un appeal trasversale.

La profittabilità merita un’analisi approfondita perché rappresenta forse l’aspetto più sorprendente di questa trimestrale. L’azienda ha generato 476 milioni di dollari di utile netto GAAP, rappresentando un margine del 40%. Leggete di nuovo questa cifra: quasi mezzo miliardo di dollari di profitto in tre mesi, con una crescita del 231% anno su anno. Non stiamo parlando di metriche rettificate o adjusted: questo è utile netto secondo i principi contabili GAAP.

 

Il margine operativo rettificato ha raggiunto il 51%, traducendosi in 601 milioni di dollari di reddito operativo adjusted. Per contestualizzare, Palantir sta ora generando più profitto in un singolo trimestre di quanto facesse in ricavi non molto tempo fa. Questo tipo di espansione dei margini, combinata con una crescita dei ricavi superiore al 60%, è semplicemente rara nel panorama tecnologico attuale.

Il Rule of 40 score, metrica fondamentale per valutare la qualità di un’azienda software che somma il tasso di crescita dei ricavi al margine operativo adjusted, ha raggiunto 114%. Per chi non ha familiarità con questa metrica, un punteggio superiore a 40% è considerato eccellente, sopra 60% è straordinario. Palantir sta operando a livelli che poche aziende nella storia del software hanno mai raggiunto.

L’analisi del cash flow conferma la solidità operativa. Il flusso di cassa operativo ha toccato 508 milioni di dollari, con un margine del 43%, mentre il free cash flow rettificato ha raggiunto 540 milioni, rappresentando un margine del 46%. Su base trailing twelve months, il free cash flow rettificato ammonta a 2 miliardi di dollari, con un margine del 51%. Questi numeri certificano che la crescita di Palantir non è alimentata da spese insostenibili o da investimenti massivi che erodono la cassa, ma da un modello di business che scala efficacemente.

Il bilancio al 30 settembre mostra 6,4 miliardi di dollari in liquidità, equivalenti di cassa e titoli del Tesoro USA a breve termine, senza alcun debito. Questa fortezza finanziaria offre a Palantir una flessibilità strategica enorme, permettendo investimenti aggressivi nell’innovazione, acquisizioni potenziali, o programmi di riacquisto di azioni proprie, mantenendo al contempo una posizione difensiva inattaccabile.

L’analisi della pipeline commerciale rivela dinamiche altrettanto incoraggianti. Nel terzo trimestre, Palantir ha chiuso 204 contratti da almeno un milione di dollari, 91 contratti da almeno cinque milioni e 53 da almeno dieci milioni. Il Total Contract Value ha raggiunto un record di 2,76 miliardi di dollari, in crescita del 151% anno su anno. Particolarmente impressionante è il TCV commerciale statunitense di 1,31 miliardi, in crescita del 342% anno su anno.

Il Remaining Deal Value commerciale USA ammonta a 3,63 miliardi di dollari, in crescita del 199% anno su anno e del 30% trimestre su trimestre. Questi numeri non rappresentano speranze o pipeline teoriche, ma contratti firmati che si trasformeranno in ricavi nei prossimi trimestri. Forniscono visibilità e prevedibilità, elementi che il mercato premia sempre più in un contesto macroeconomico incerto.

La base clienti continua a espandersi solidamente, con 911 clienti totali al termine del trailing twelve months, in crescita del 45% anno su anno. Nel segmento commerciale USA, i clienti hanno raggiunto quota 530, con una crescita del 65% anno su anno. Il net dollar retention del 134% conferma che i clienti esistenti non solo rinnovano, ma espandono significativamente l’utilizzo delle piattaforme Palantir.

La lettera trimestrale del CEO Alex Karp trasuda un’energia quasi palpabile. Il suo incipit – “114% – il nostro Rule of 40 score!” – cattura perfettamente l’eccitazione per risultati che Karp stesso definisce la dimostrazione innegabile dell’impatto trasformativo dell’utilizzo dell’AIP (Artificial Intelligence Platform) per amplificare la leva dell’intelligenza artificiale. Non sono parole di circostanza: sono supportate da ogni singola metrica finanziaria e operativa.

Particolarmente significativo è il linguaggio utilizzato nella guidance. Palantir ha alzato le previsioni per l’intero anno fiscale 2025 a ricavi compresi tra 4,396 e 4,400 miliardi di dollari, rappresentando una crescita del 53% anno su anno. Questa è la terza o quarta volta quest’anno che l’azienda rivede al rialzo le proprie stime, un pattern che riflette non solo conservatorismo nelle previsioni, ma una dinamica di business in accelerazione.

La guidance per il segmento commerciale USA è stata portata a oltre 1,433 miliardi di dollari, implicando una crescita minima del 104%. Permettetemi di sottolineare: Palantir sta guidando per più che raddoppiare i ricavi del suo segmento commerciale domestico su base annua. Il reddito operativo adjusted è previsto tra 2,151 e 2,155 miliardi di dollari, mentre il free cash flow adjusted tra 1,9 e 2,1 miliardi.

Per il quarto trimestre, le aspettative sono per ricavi tra 1,327 e 1,331 miliardi di dollari, rappresentando una crescita del 61% anno su anno. Il reddito operativo adjusted è atteso tra 695 e 699 milioni di dollari. Anche al punto medio di queste stime, Palantir continuerebbe a operare con margini operativi superiori al 50%, una combinazione di crescita e redditività quasi senza pari nel settore tecnologico.

Analizzando l’andamento del titolo negli ultimi mesi, emerge un pattern coerente con i fondamentali. Da inizio maggio 2025, il prezzo è passato da circa 123 dollari ai 207 dollari attuali, con un apprezzamento di circa il 68% in sei mesi. Il movimento non è stato lineare: abbiamo visto una correzione significativa tra fine giugno e inizio luglio, quando il titolo è sceso fino a 130 dollari, seguita da un rally sostenuto che ha portato ai massimi attuali.

La volatilità è stata marcata ma non caotica. I volumi di scambio, particolarmente elevati nei giorni immediatamente successivi alle trimestrali precedenti, suggeriscono un’attiva gestione del portafoglio da parte degli investitori istituzionali. L’ultimo dato disponibile mostra oltre 70 milioni di azioni scambiate il 3 novembre, il giorno della pubblicazione dei risultati, con il titolo che ha chiuso a 207,18 dollari, in rialzo del 3,35%.

La valutazione attuale, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 500 miliardi di dollari, pone Palantir tra le società tecnologiche più preziose al mondo. Il multiplo prezzo/ricavi su base forward si aggira intorno a 35-40x, mentre il multiplo prezzo/free cash flow è circa 25x. Questi multipli sono elevati in termini assoluti, ma vanno contestualizzati rispetto alla crescita e alla redditività.

Se confrontiamo Palantir con il peer group del software enterprise, emerge una posizione davvero unica. L’azienda presenta il secondo Rule of 40 score più alto tra tutte le società software con ricavi superiori al miliardo di dollari, superata solo da Nvidia nel contesto delle top 25 società per capitalizzazione globale. Questo posizionamento non è casuale: riflette un modello di business che scala in modo eccezionale.

La tesi di investimento a lungo termine si rafforza ulteriormente considerando il contesto macroeconomico e settoriale. L’intelligenza artificiale enterprise non è più un concetto futuristico ma una necessità competitiva. Le aziende che non adottano rapidamente queste tecnologie rischiano di trovarsi spiazzate. Palantir, con la sua piattaforma AIP e l’Ontology sottostante, si è posizionata come l’infrastruttura critica per questa trasformazione.

La partnership annunciata con Nvidia, con le parole di Jensen Huang che definisce l’Ontology di Palantir “probabilmente il singolo stack enterprise più importante al mondo”, non è solo una validazione tecnica ma un moltiplicatore strategico. Permette a Palantir di offrire ai clienti l’integrazione nativa con i modelli più avanzati di intelligenza artificiale, accelerati dal computing Nvidia, creando una proposizione di valore difficilmente replicabile.

I case study dell’AIPCon 8 dimostrano l’impatto tangibile della piattaforma. Hospital for Special Surgery ha compresso da 45 a 5 minuti la gestione degli appelli assicurativi in cinque settimane. American Airlines ha risparmiato decine di milioni in un anno, mentre BP registra ritorni a tripla cifra. La diversità settoriale – sanità, aviazione, energia – conferma che Palantir non costruisce soluzioni verticali ma un’infrastruttura orizzontale adattabile a qualsiasi dominio.

Il commerciale statunitense rappresenta l’opportunità più significativa. Con 530 clienti attuali e decine di migliaia di potenziali enterprise, il runway di crescita si misura in decenni. I bootcamp AIP hanno rivoluzionato il go-to-market: in pochi giorni intensivi i clienti vedono la piattaforma applicata ai loro dati reali, eliminando la disconnessione tra demo teoriche e applicazione pratica. La disciplina sui costi è altrettanto impressionante. Nonostante la crescita esplosiva, l’headcount rimane contenuto, investendo nella piattaforma piuttosto che nell’espansione massiva della forza lavoro – un approccio che Karp sintetizza citando Orson Welles: “il nemico dell’arte è l’assenza di limitazioni”.

I rischi esistono e meritano considerazione seria. La valutazione elevata lascia margini d’errore minimi. La competizione si intensifica con Microsoft, Google e Amazon che investono massicciamente nell’AI enterprise. Il contesto macroeconomico, con tassi elevati e possibili recessioni, potrebbe rallentare l’adozione. Tuttavia, i fondamentali sono troppo solidi per essere ignorati: piattaforma differenziata, go-to-market efficace, gestione finanziaria disciplinata e timing perfetto con l’esplosione dell’AI enterprise.

Nel breve termine, aspettiamoci volatilità. I 200 dollari potrebbero fungere da supporto psicologico, mentre una rottura sopra 210 aprirebbe spazio verso 230-240 dollari. Nel medio-lungo termine, la traiettoria appare positiva. Mantenendo una crescita superiore al 40% annuo con margini in espansione, Palantir potrebbe raggiungere 10-15 miliardi di ricavi entro il 2028-2030, rendendo retrospettivamente ragionevole la valutazione attuale.

La lettera di Karp tocca temi che trascendono i numeri – il ruolo dell’America, la cultura aziendale, l’identità nazionale – ma è innegabile che questa visione si sia tradotta in risultati eccezionali. Il posizionamento competitivo ha raggiunto quello che gli strateghi definiscono “sustainable competitive advantage”: l’Ontology richiede anni per essere replicata, le certificazioni di sicurezza creano barriere formidabili, il track record genera switching cost significativi.

Le partnership strategiche amplificano il potenziale. Lear ha visto 11.000 dipendenti utilizzare Palantir in 175 casi d’uso, generando oltre 30 milioni di risparmi nel primo semestre. The Nuclear Company porta Palantir nel rinascimento nucleare, supportando la costruzione di cento reattori americani. La Multimodal Data Plane offre flessibilità multi-cloud, rimuovendo ostacoli all’adozione di massa.

L’allocazione del capitale riflette disciplina notevole. Invece di acquisizioni distruttive, il management investe organicamente nello sviluppo del prodotto. La struttura azionaria con voto multiplo è un’arma a doppio taglio – permette visione a lungo termine ma concentra il potere – che finora ha funzionato egregiamente.

I flussi di cassa operativi di 1,36 miliardi nei nove mesi (+96% anno su anno) confermano che i profitti GAAP non sono gonfiati ma riflettono genuina generazione di valore. Il bilancio pulito, cresciuto organicamente senza accumuli problematici, è un lusso raro.

Questa trimestrale non è semplicemente un buon risultato ma una dichiarazione d’intenti. Palantir dimostra di poter crescere a ritmi da startup mantenendo margini da azienda matura, convertendo l’hype dell’AI in risultati misurabili. Per investitori growth con orizzonte pluriennale e tolleranza alla volatilità, rappresenta una delle proposizioni più interessanti del panorama tech. Per gli investitori value, i multipli rimangono probabilmente proibitivi.

La mia valutazione, dopo aver esaminato ogni aspetto, è che Palantir stia costruendo qualcosa di genuinamente speciale: non un’altra software company che cavalca l’onda AI, ma una piattaforma foundational che potrebbe definire l’implementazione dell’intelligenza artificiale nelle organizzazioni per decenni. I rischi esistono, ma il rapporto rischio-rendimento appare favorevole per chi crede nella tesi a lungo termine.

Nelle parole di Karp: “Siamo ancora all’inizio”. Se questi risultati rappresentano davvero solo l’inizio, il potenziale è straordinario. Il viaggio sarà volatile, ma la destinazione potrebbe valere ampiamente le turbolenze.

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