La serata del 21 ottobre 2025 ha portato risultati contrastanti per Netflix (Nasdaq : NFLX). I numeri della società di Los Gatos raccontano una storia complessa: crescita dei ricavi solida ma margini operativi penalizzati da una questione fiscale straordinaria. Netflix ha chiuso il terzo trimestre con ricavi di 11,51 miliardi di dollari, in crescita del diciassette per cento anno su anno e perfettamente in linea con le aspettative degli analisti di 11,52 miliardi. Un risultato che conferma la capacità dell’azienda di mantenere una crescita costante in un mercato maturo e competitivo.
Il vero colpo di scena si nasconde nel margine operativo, sceso al ventotto per cento contro il trentun virgola cinque per cento atteso e il ventinove virgola sei per cento del Q3 2024. L’utile operativo si è fermato a 3,25 miliardi di dollari, includendo però una spesa straordinaria di 619 milioni legata a una controversia fiscale con le autorità brasiliane. Non si tratta di un’imposta sul reddito, ma della “Contribution for Intervention in Economic Domain”, una tassa del dieci per cento sui pagamenti da entità brasiliane verso società estere, che copre il periodo 2022-Q3 2025.
L’utile per azione diluito di 5,87 dollari è risultato sotto l’intervallo previsto di 6,89-6,97 dollari, ma con una crescita del nove per cento rispetto ai 5,40 dollari del Q3 2024. Lo scostamento di circa un dollaro è interamente attribuibile alla questione fiscale brasiliana, che ha ridotto l’utile netto a 2,55 miliardi contro i 2,36 miliardi dell’anno precedente. Il mercato ha capito: il titolo ha chiuso a 1.241,35 dollari con una variazione minima dello zero virgola ventitré per cento, segnalando che gli investitori hanno guardato oltre la spesa straordinaria e mantenuto fiducia nelle prospettive di lungo periodo.
Uno degli aspetti più interessanti della trimestrale riguarda la performance geografica dell’azienda. Netflix opera attraverso quattro macro-regioni: Stati Uniti e Canada, Europa Medio Oriente e Africa, America Latina e Asia-Pacifico. Ciascuna di queste aree presenta dinamiche di crescita diverse, che riflettono sia la maturità del mercato sia l’efficacia delle strategie locali dell’azienda.
Performance Regionale Q3 2025:
Stati Uniti e Canada (UCAN): Ricavi di 5,07 miliardi di dollari, crescita del 17% anno su anno. Questa regione rappresenta il mercato più maturo di Netflix, e il fatto che continui a crescere a un tasso così sostenuto è notevole. La crescita è stata trainata principalmente dall’aumento dei prezzi e dalla crescita del piano con pubblicità .
Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA): Ricavi di 3,70 miliardi di dollari, crescita del 18% anno su anno (15% a cambi costanti). L’area EMEA continua a essere un motore di crescita fondamentale, con particolare forza in mercati come Regno Unito, Germania e Francia.
America Latina (LATAM): Ricavi di 1,37 miliardi di dollari, crescita del 10% anno su anno (20% a cambi costanti). Nonostante la controversia fiscale in Brasile, la regione latinoamericana mostra una crescita robusta, dimostrando la forte penetrazione del servizio in mercati emergenti.
Asia-Pacifico (APAC): Ricavi di 1,37 miliardi di dollari, crescita del 21% anno su anno (20% a cambi costanti). L’area asiatica continua a essere quella con il tasso di crescita più elevato, evidenziando l’enorme potenziale ancora inespresso in mercati popolosi come India, Indonesia e Filippine.
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È importante notare come Netflix presenti anche i dati a cambi costanti, una pratica che permette di valutare la crescita organica del business isolando l’effetto delle fluttuazioni valutarie. In un contesto di dollaro relativamente forte, le performance a cambi costanti sono particolarmente significative perché mostrano la vera forza operativa dell’azienda nei vari mercati.
Netflix ha raggiunto la quota di mercato televisivo più alta di sempre nel Q3: otto virgola sei per cento negli Stati Uniti secondo Nielsen e nove virgola quattro per cento nel Regno Unito secondo Barb. Questi numeri vanno contestualizzati: Netflix compete con altri streamer, televisione lineare, social media, videogiochi e YouTube. Conquistare quasi il dieci per cento del tempo televisivo significa erodere sistematicamente quote agli operatori tradizionali. Dal Q4 2022 al Q3 2025, la quota di visualizzazione è cresciuta del quindici per cento negli USA e del ventidue per cento nel Regno Unito, indicando che l’azienda non solo aggiunge abbonati, ma aumenta il loro coinvolgimento e il valore del servizio.
Il piano con pubblicità sta diventando un importante driver di crescita. Netflix ha registrato il suo miglior trimestre per vendite pubblicitarie e è sulla buona strada per più che raddoppiare i ricavi ads nel 2025. Durante l’upfront statunitense, la società ha raddoppiato gli impegni rispetto all’anno precedente, segnalando che agenzie e brand stanno scommettendo sulla piattaforma come canale pubblicitario efficace.
Netflix ha implementato la propria piattaforma tecnologica Netflix Ads Suite in tutti i dodici mercati, controllando direttamente l’esperienza pubblicitaria, ottimizzando il targeting e trattenendo una maggiore porzione dei ricavi. L’integrazione di Amazon DSP globalmente e AJA DSP in Giappone dal Q4 2025 aumenterà la liquidità del mercato pubblicitario e i tassi di riempimento degli inventari.
Il Q3 ha visto grandi successi: Wednesday S2 con 114 milioni di visualizzazioni e KPop Demon Hunters che è diventato il film più visto di sempre con 325 milioni di visualizzazioni. Quest’ultimo merita attenzione perché illustra il modello Netflix: il film non esplose nel primo weekend, ma la ripetuta visione dei superfan alimentò l’algoritmo di raccomandazione, creando un effetto valanga che lo ha trasformato in un fenomeno culturale globale. Il gruppo HUNTR/X ha raggiunto il numero uno della Billboard Hot 100, l’album è diventato platino, e i personaggi sono tra i costumi di Halloween più cercati.
Netflix ha annunciato partnership con Mattel e Hasbro come co-master toy licensees globali, un accordo senza precedenti. Sono in corso iniziative nel merchandising, esperienze live, editoria, bellezza e food. Solo dopo otto settimane dall’uscita su Netflix, la società ha organizzato proiezioni sing-along nei cinema con grande successo, replicate anche per Halloween.
L’incontro Canelo-Crawford ha attirato oltre 41 milioni di spettatori, diventando l’incontro di boxe maschile per il titolo più visto del secolo. Gli eventi live creano momenti di visualizzazione urgente con impatto differenziale su acquisizione e retention. Il calendario è ricco: due partite NFL a Natale, Jake Paul vs Tank Davis il 14 novembre, World Baseball Classic 2026 dal Giappone, e Coppe del Mondo FIFA Femminili 2027 e 2031.
Il free cash flow del Q3 è stato di 2,66 miliardi di dollari contro 2,19 miliardi del Q3 2024, dimostrando un miglioramento dell’efficienza operativa. Netflix ha rivisto al rialzo la guidance 2025 a circa 9 miliardi (vs 8-8,5 miliardi previsti), grazie al timing dei pagamenti e a una spesa contenuti inferiore alle attese. Il free cash flow rappresenta il denaro disponibile per buyback, dividendi o reinvestimenti nella crescita.
Nel trimestre Netflix ha riacquistato 1,5 milioni di azioni per 1,9 miliardi, lasciando 10,1 miliardi disponibili per futuri buyback. Debito lordo di 14,5 miliardi, liquidità di 9,3 miliardi, per un debito netto di circa 5,2 miliardi. Una struttura finanziaria solida che fornisce ampia flessibilità per investimenti futuri.
La reazione contenuta del mercato ai risultati indica che gli investitori hanno compreso la natura straordinaria della spesa brasiliana. Il titolo ha mantenuto i livelli pre-annuncio nonostante l’EPS sotto le attese, segnale di fiducia nel futuro. Netflix ha oscillato tra 1.005 dollari (aprile 2025) e 1.340 dollari (giugno 2025), con il livello attuale di 1.240 dollari nella parte medio-alta del range.
Per il Q4 2025, la guidance prevede ricavi di 11,96 miliardi (+16,7% anno su anno) e margine operativo del 23,9%, inferiore al Q4 2024 per fattori stagionali legati agli investimenti natalizi in contenuti e marketing. Netflix non ha fornito guidance 2026 (lo farà a gennaio), ma ha ribadito gli obiettivi: crescita sana dei ricavi, espansione dei margini e aumento del free cash flow.
Netflix opera in un settore competitivo con diversi fattori di rischio. La concorrenza si intensifica con Disney Plus, Amazon Prime Video e Apple TV Plus che investono massicciamente in contenuti. La saturazione dei mercati maturi USA ed Europa Occidentale rende progressivamente più difficile trovare nuovi abbonati. L’esecuzione nella produzione di contenuti rimane cruciale: un periodo con molti flop potrebbe impattare engagement e retention. Sul fronte macroeconomico, una recessione globale potrebbe spingere i consumatori a tagliare abbonamenti streaming. Infine, potrebbero emergere altre controversie fiscali e regolatorie in diverse giurisdizioni, data la complessità delle operazioni globali.
Netflix quota con un P/E forward di circa ventuno volte gli utili previsti per il 2026, non elevato per un’azienda tech con la sua posizione di mercato e margini, specialmente con ricavi ancora in crescita a doppia cifra. Il multiplo è inferiore a Apple, Microsoft o Alphabet, ma superiore alle media company tradizionali, riflettendo la natura ibrida di Netflix: piattaforma tecnologica che opera nei contenuti.
Per investitori di lungo periodo (3-5 anni), Netflix rappresenta una scommessa sulla crescita dello streaming come modalità dominante di consumo video e sulla capacità di monetizzare attraverso abbonamenti, pubblicità e licensing. I fondamentali sono solidi, il cash flow migliora costantemente, la posizione competitiva è ben difesa. Per trader di breve periodo, il titolo offre opportunità legate alla volatilità degli annunci trimestrali, anche se Netflix è meno volatile di molti altri tech ad alta crescita.
La trimestrale Q3 2025 di Netflix racconta la storia di un’azienda che continua a crescere solidamente in un mercato maturo e competitivo. Ricavi +17%, engagement ai massimi storici, business pubblicitario in decollo, free cash flow in miglioramento. La controversia fiscale brasiliana, pur pesando sui risultati contabili, non cambia la narrativa fondamentale: Netflix ha costruito un modello sostenibile basato su contenuti di qualità , esperienza utente eccellente e uso intelligente dei dati.
Gli investitori dovrebbero monitorare nei prossimi trimestri: progressione del business pubblicitario, capacità di aumentare i prezzi senza impatti sulla retention, evoluzione dell’engagement nei mercati chiave, performance dei contenuti di punta. Se questi indicatori mostrano trend positivi, il titolo dovrebbe performare bene nel medio-lungo termine. La guidance Q4 è conservativa ma realistica, le prospettive 2026 promettenti, con l’azienda ben posizionata per beneficiare della crescita dello streaming globale e di nuove linee di business come ads e gaming.
Netflix non è più l’upstart che sfidava Hollywood, ma un gigante dell’intrattenimento digitale. I risultati Q3 2025 dimostrano che l’azienda è all’altezza delle aspettative, continuando a innovare, crescere e generare valore in un mercato che non perdona.
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