Nano Dimension: Quando I Grafici Urlano Forza E I Bilanci Sussurrano Cautela – 14 Ottobre 2025
Questa analisi nasce da una richiesta specifica di un nostro lettore che si trova in una situazione che molti investitori conoscono bene: ha una posizione su Nano Dimension con un prezzo medio di carico piuttosto elevato e ci ha chiesto di valutare se questo momento, caratterizzato da segnali tecnici incoraggianti, possa rappresentare un’opportunità per mediare al ribasso il proprio prezzo di carico. È una domanda legittima che merita un’analisi approfondita, perché mediare può essere sia una strategia intelligente di recupero che una trappola pericolosa, a seconda del contesto fondamentale e tecnico in cui ci si trova. Cercheremo quindi di fornire tutti gli elementi necessari per una decisione consapevole, senza nascondere né i segnali positivi né le criticità che questo titolo porta con sé.
Quando un titolo che ha attraversato mesi difficili improvvisamente rompe la media mobile a 200 giorni con un balzo dell’11% e volumi doppi rispetto alla norma, è naturale chiedersi se siamo di fronte a un’opportunità o a un’illusione. Nano Dimension (NASDAQ: NNDM) si trova esattamente in questo momento cruciale, con i grafici che urlano forza mentre i fondamentali sussurrano cautela.
Ieri, 13 ottobre 2025, ha segnato una giornata significativa per NNDM: il titolo ha chiuso a 1,85 dollari, registrando un guadagno dell’11,18% su volumi eccezionali che hanno raggiunto 5,5 milioni di azioni, ben 2,3 volte la media giornaliera. Non è stata solo una questione di volume: i segnali tecnici si sono accumulati come raramente accade in una singola sessione. La rottura della media mobile a 200 giorni, attualmente posizionata a 1,76 dollari, ha catturato l’attenzione degli algoritmi di trading, innescando quello che i tecnici chiamano un “expansion breakout”. Il pattern si è completato con un “pocket pivot”, quel particolare setup che spesso anticipa movimenti direzionali sostenuti.
Guardando i grafici degli ultimi sei mesi, emerge un quadro interessante. Dopo aver toccato i minimi dell’anno a 1,31 dollari ad agosto, il titolo ha iniziato a costruire una base di accumulazione graduale. La struttura dei prezzi ha formato minimi crescenti, mentre le Bande di Bollinger si sono progressivamente allargate, segnalando un risveglio della volatilità dopo mesi di compressione. Il movimento di ottobre ha portato il prezzo a camminare lungo la banda superiore, con il %B che ha raggiunto 1,07, indicando una condizione di forza relativa ma anche di potenziale ipercomprato.
Gli indicatori di momentum raccontano la storia di un titolo che sta accelerando. L’RSI a 14 giorni si è portato a 70,15, proprio sulla soglia dell’ipercomprato ma senza ancora entrare in quella zona di pericolo che spesso prelude a correzioni brusche. Il MACD ha generato un crossover positivo con l’istogramma in espansione, mentre l’ADX a 39,11 conferma che siamo in presenza di un trend definito e non di un semplice rimbalzo casuale. Particolarmente interessante è la divergenza tra +DI e -DI: il primo a 30,08 e il secondo crollato a 6,44 indica una dominanza netta dei compratori.
Ma qui emerge il primo elemento di complessità per chi cerca di valutare questo titolo oltre i pattern grafici. I livelli di resistenza si presentano come ostacoli concreti a breve termine. Il primo muro è a 1,91 dollari, seguito da 1,97 e 2,09 dollari. Non sono numeri casuali: rappresentano zone dove nelle settimane precedenti si sono concentrate vendite significative e dove probabilmente molti investitori intrappolati attendono di uscire in pareggio.
Sul fronte dei supporti, la struttura sembra più solida. Il primo livello critico si trova a 1,73 dollari, poi a 1,61 e 1,55 dollari. La media mobile a 200 giorni, ora finalmente rotta al rialzo, dovrebbe teoricamente trasformarsi da resistenza in supporto dinamico, anche se serviranno alcune sedute per confermare questa transizione.
Quando si analizza un titolo tecnologico, però, limitarsi all’analisi tecnica sarebbe come guidare guardando solo lo specchietto retrovisore. I risultati del secondo trimestre 2025, pubblicati il 17 settembre, offrono spunti che ogni investitore attento deve considerare. Il fatturato è salito a 25,8 milioni di dollari, un incremento del 72,4% rispetto all’anno precedente. A prima vista è un dato impressionante, ma la crescita è interamente attribuibile all’acquisizione di Markforged, completata il 25 aprile, che ha contribuito con 16,1 milioni di ricavi.
Qui emerge la vera questione strategica che Nano Dimension sta affrontando. L’azienda ha chiuso due acquisizioni importanti nel trimestre: Markforged per una cifra non divulgata e Desktop Metal, acquisita il 2 aprile per poi finire in bancarotta Chapter 11 il 28 luglio. Quest’ultima operazione ha generato una svalutazione di 139,4 milioni di dollari e perdite operative per 30,4 milioni, classificate come attività dismesse. Il tutto mentre il margine lordo è crollato dal 44,7% al 27,3% a causa dell’ammortamento dello step-up dell’inventario acquisito.
La posizione di cassa rimane il punto di forza indiscutibile di Nano Dimension. Al 30 giugno 2025, l’azienda disponeva di 551 milioni di dollari in liquidità e titoli negoziabili, scesi da 840,4 milioni a marzo principalmente per finanziare le acquisizioni. Al 31 agosto, la cifra era ancora superiore ai 520 milioni, escludendo qualsiasi asset legato a Desktop Metal. Con una capitalizzazione di mercato di circa 400 milioni di dollari, stiamo parlando di un’azienda che vale meno della liquidità che detiene, un fenomeno che attira inevitabilmente l’attenzione di investitori value e attivisti.
Non sorprende quindi che la nuova leadership abbia avviato una revisione delle alternative strategiche. David Stehlin, nominato CEO l’8 settembre 2025, ha dichiarato nel comunicato trimestrale di essere focalizzato sulla massimizzazione del valore per gli azionisti attraverso questo processo. È un linguaggio che Wall Street conosce bene: può significare dalla vendita dell’azienda alla liquidazione di divisioni, fino al buyback aggressivo di azioni.
Le perdite operative rimangono significative. L’Adjusted EBITDA è negativo per 16,7 milioni nel secondo trimestre, in peggioramento rispetto ai 14,6 milioni dello stesso periodo 2024. Su base semestrale, la perdita netta da operazioni continuative ha raggiunto 36,9 milioni di dollari. Tuttavia, il cash burn operativo è gestibile con le riserve attuali, e l’azienda non ha debito significativo, solo 392.000 dollari tra quota corrente e a lungo termine.
Un elemento interessante emerge dall’analisi della struttura azionaria. I dati dello short interest mostrano una progressiva riduzione delle posizioni corte negli ultimi mesi: da un picco di 13,5 milioni di azioni a febbraio 2025 si è scesi a 9,6 milioni a settembre. Questo alleggerimento delle posizioni ribassiste può aver contribuito al movimento di ottobre, con gli short costretti a coprirsi durante il rally. Il 4,6% del flottante rimane ancora in vendita allo scoperto, un livello moderato che non suggerisce né un eccesso di pessimismo né un’eccessiva vulnerabilità a short squeeze.
L’analisi della composizione degli investitori istituzionali rivela una proprietà del 35,8% con 162 holder attivi. I maggiori detentori come Anson Funds Management (15,8 milioni di azioni) e Murchinson Ltd (15,55 milioni) rappresentano posizioni significative, mentre si nota un aumento di interesse da parte di gestori quantitativi come Millennium Management, che ha quasi quadruplicato la posizione nel secondo trimestre. Questo mix di hedge fund value e trader sistematici suggerisce aspettative divergenti sul futuro dell’azienda.
Dal punto di vista settoriale, Nano Dimension opera in un mercato di nicchia ma in crescita: la manifattura digitale per difesa, aerospace, automotive ed elettronica. Il trend verso l’onshoring della produzione e la personalizzazione di massa rappresenta un vento di coda strutturale. Tuttavia, l’azienda sta ancora cercando di integrare le tecnologie acquisite e di dimostrare che può generare profitti operativi sostenibili.
Per chi guarda a questo titolo con un’ottica di breve periodo, i segnali tecnici sono indubbiamente costruttivi. Il superamento della media a 200 giorni, se confermato nelle prossime sedute, potrebbe aprire la strada verso i 2 dollari, livello psicologico e resistenza tecnica. Il rischio principale rimane la condizione di ipercomprato indicata dallo Stochastic (91,15) e dall’RSI vicino a 70, che suggerisce cautela nell’inseguire il prezzo ai livelli attuali. Una pausa di consolidamento o un ritest della zona 1,73-1,76 dollari offrirebbe un punto di ingresso più favorevole dal punto di vista del risk/reward.
Nel medio periodo, la situazione diventa più complessa e dipende fortemente dall’esito della revisione strategica. Se l’azienda riuscirà a monetizzare asset non core o ad attrarre un acquirente per l’intero business, il premio al valore contabile potrebbe comprimersi rapidamente. Con un price-to-book di 0,36, il mercato sta già scontando difficoltà significative, ma incorpora anche poche aspettative positive.
Per gli investitori con orizzonti più lunghi, Nano Dimension rappresenta una scommessa sulla capacità del management di trasformare un’azienda che ha accumulato liquidità e acquisito tecnologie in un’entità operativamente redditizia. Il track record recente non è incoraggiante, con il disastro di Desktop Metal che pesa sulla credibilità . Tuttavia, la solida posizione finanziaria offre tempo e opzioni, due risorse preziose per qualsiasi turnaround.
Vale la pena notare che il fatturato annualizzato pro-forma, considerando il contributo completo di Markforged, potrebbe avvicinarsi agli 80-90 milioni di dollari, con un price-to-sales intorno a 5. Non è un multiplo economico per un’azienda che brucia cassa, ma nemmeno assurdo se confrontato con altri player della manifattura additiva. Stratasys, ad esempio, tratta a multipli superiori nonostante sfide operative simili.
Un ultimo aspetto tecnico merita attenzione: il gap up del 13 ottobre di circa 3 centesimi (1,5%) rimane aperto. Statisticamente, i gap hanno la tendenza a essere riempiti, e questo potrebbe fornire un’opportunità di ingresso per chi ha perso il movimento iniziale. Allo stesso tempo, i Chandelier Exit sia long che short sono molto ravvicinati (1,60-1,63), suggerendo che il mercato non ha ancora definito una direzione chiara oltre il rumore di breve.
In definitiva, Nano Dimension si presenta come un titolo con personalità divisa. Il trader tecnico vede segnali di forza e momentum positivo, con setup che storicamente precedono movimenti sostenuti. L’investitore fondamentale vede un’azienda che vale meno della sua cassa ma che continua a perdere denaro operativamente, in attesa di una catalizzatore strategico che giustifichi il premio rispetto alla liquidazione. La verità , come spesso accade, probabilmente risiede nel mezzo: c’è valore qui, ma realizzarlo richiederà pazienza e tolleranza per la volatilità che inevitabilmente accompagnerà i prossimi mesi di trasformazione.
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