La mattinata odierna si è aperta con una piacevole sorpresa per gli investitori di Delta Air Lines (NYSE : DAL), con il titolo che schizza del 7,8% nel pre-market dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2025. Ma cosa c’è dietro questo entusiasmo? Proviamo ad analizzare nel dettaglio i numeri presentati dalla compagnia aerea, contestualizzandoli all’interno di un panorama competitivo sempre più sfidante.
Quando gli analisti si aspettavano un utile per azione adjusted di circa 1,52-1,53 dollari, Delta ha sorpreso tutti portando a casa 1,71 dollari per azione, con un beat del 12,1% rispetto al consensus. Non è un dettaglio da poco: in un settore dove i margini sono spesso risicati e le aspettative vengono calibrate con precisione quasi chirurgica, un superamento di questa entità racconta di un’esecuzione operativa praticamente impeccabile.
I ricavi adjusted del trimestre si sono attestati a 15,2 miliardi di dollari, marginalmente sopra le previsioni degli analisti che si aspettavano circa 15,05 miliardi. Qui la sorpresa è stata più contenuta (+0,98%), ma va letta insieme a un altro dato che merita particolare attenzione: il margine operativo adjusted è balzato all’11,2%, ben 1,2 punti percentuali sopra il 10% atteso dal mercato. Questa espansione dei margini rappresenta forse il segnale più importante di tutti, perché dimostra che Delta non sta semplicemente cavalcando un’onda di domanda favorevole, ma sta attivamente migliorando la propria efficienza operativa.
Rispetto allo stesso trimestre del 2024, la crescita è stata robusta su tutti i fronti: l’utile per azione adjusted è cresciuto del 14%, i ricavi del 4,1%, e il margine operativo si è espanso di 1,8 punti percentuali. In un contesto dove molte compagnie aeree stanno ancora lottando per tornare ai livelli pre-pandemia, questi numeri posizionano Delta in una categoria a parte.
Scavando più a fondo nei dati, emerge con chiarezza la strategia che sta portando Delta al successo. La compagnia ha costruito quello che definisce un “diversified revenue base” che ha contribuito per il 60% dei ricavi totali nel trimestre, crescendo a doppia cifra anno su anno. Si tratta di un modello di business sempre più sofisticato, che va ben oltre il semplice trasporto di passeggeri.
I ricavi premium hanno registrato un incremento dell’8,6% rispetto al terzo trimestre 2024, raggiungendo 5,8 miliardi di dollari. Questo segmento continua a essere il motore principale della crescita, con miglioramenti trasversali su tutti i prodotti offerti. Parallelamente, il segmento loyalty ha mostrato una vitalità impressionante: i ricavi da loyalty travel awards sono balzati del 13,3%, mentre il programma loyalty complessivo è cresciuto del 3,3%. Ma il vero gioiello della corona rimane la partnership con American Express, che ha generato 2 miliardi di dollari nel trimestre con una crescita del 12%, alimentata da una crescita a doppia cifra della spesa sui co-brand.
La vera abilità di Delta sta nell’aver creato un ecosistema dove il programma SkyMiles non è più solo un programma fedeltà tradizionale, ma una vera e propria piattaforma di engagement che genera valore ben oltre il volo stesso. I membri SkyMiles continuano ad approfondire il loro coinvolgimento oltre il semplice viaggio aereo, contribuendo a creare flussi di ricavo più stabili e prevedibili rispetto al core business del trasporto passeggeri.
D’altra parte, il segmento main cabin ha mostrato una contrazione del 3,9%, attestandosi a 6,1 miliardi di dollari. Questo dato, tuttavia, va letto in chiave strategica: Delta sta deliberatamente spostando il proprio mix verso segmenti a più alto margine, accettando una certa compressione nei volumi della cabina economica in cambio di una redditività complessivamente superiore. È una scelta coraggiosa, che presuppone una comprensione profonda della propria customer base e una fiducia nella propria capacità di mantenere il premium pricing.
L’analisi geografica dei risultati rivela un quadro più articolato. Il mercato domestico, che rimane il cuore pulsante dell’attività di Delta, ha mostrato una crescita robusta del 5% nei ricavi passeggeri, supportata da un’accelerazione nelle vendite corporate (+8% anno su anno), una continua forza nelle cabine premium e un’inflessione nella crescita dei ricavi unitari della main cabin. I ricavi unitari domestici sono cresciuti del 2% durante il trimestre e si prevede rimangano positivi anche nel quarto trimestre.
La vera storia interessante arriva dal fronte corporate. Dopo mesi di incertezza sulla solidità della domanda business, Delta sta vedendo non solo una ripresa, ma un’accelerazione sequenziale in tutti i settori. Un recente sondaggio condotto presso i clienti corporate ha rivelato che circa il 90% delle aziende prevede che il proprio volume di viaggi aumenti o rimanga stabile nel 2026, un dato in miglioramento di 5 punti percentuali rispetto al sondaggio dell’anno precedente nello stesso periodo. Questo è un leading indicator particolarmente prezioso, perché la spesa corporate tende a essere più stabile e meno sensibile al prezzo rispetto alla domanda leisure.
Il mercato transatlantico, invece, continua a rappresentare una sfida. I ricavi sono calati del 2%, con i ricavi unitari in calo del 7%. Questa debolezza era attesa e riflette una combinazione di overcapacity sul Nord Atlantico e di una domanda europea ancora non completamente recuperata. Tuttavia, il management ha indicato che si aspetta un “meaningful improvement in Transatlantic unit revenue” nel quarto trimestre, suggerendo che il peggio potrebbe essere alle spalle. Le nuove rotte annunciate verso destinazioni come Sardegna, Malta e Porto, insieme all’espansione su mercati consolidati come Barcellona e Milano, dimostrano che Delta sta rispondendo tatticamente alla situazione, cercando di catturare domanda in mercati meno saturi.
I mercati latinoamericano e pacifico mostrano performance miste, con il Latino che registra un -3% nei ricavi ma ricavi unitari sostanzialmente flat, e il Pacifico che cresce del 3% nei ricavi nonostante ricavi unitari in calo del 4%. Quest’ultimo dato è particolarmente interessante perché, nonostante la pressione sui prezzi, Delta sta riuscendo a crescere in volume, posizionandosi strategicamente per beneficiare del recupero di lungo termine del mercato asiatico.
Se i ricavi raccontano la storia della domanda, i costi raccontano quella dell’efficienza. Ed è qui che Delta sta davvero facendo la differenza rispetto alla concorrenza. Il CASM-Ex (costo per available seat mile escludendo il carburante) è aumentato solo dello 0,38% anno su anno, attestandosi a 13,35 centesimi. In un contesto inflazionistico che continua a mettere pressione su salari, manutenzione e altri costi operativi, mantenere la crescita dei costi unitari praticamente piatta è un risultato notevole.
Il management aveva guidato per una crescita dei costi non-fuel nel low-single digit all’inizio dell’anno, e sta mantenendo questa promessa nonostante abbia dovuto ridurre la capacità nel post-estate per allinearsi alla domanda. Questa flessibilità operativa, combinata con una disciplina rigorosa sui costi, è uno dei motivi principali per cui Delta riesce a espandere i margini anche in un ambiente non particolarmente favorevole.
Sul fronte carburante, Delta ha beneficiato di un calo dell’11,1% del prezzo medio per gallone rispetto allo stesso trimestre del 2024, con il prezzo adjusted che si è attestato a 2,25 dollari per gallone. La raffineria di Monroe ha contribuito con un beneficio di 5 centesimi per gallone, dimostrando ancora una volta il valore strategico di questo asset spesso criticato ma che continua a fornire un hedge naturale contro la volatilità dei prezzi del carburante.
La solidità finanziaria di Delta merita un’analisi a parte. Nel corso dell’anno, la compagnia ha ridotto il debito di quasi 2 miliardi di dollari, portando il gross leverage a 2,4x, comodamente sotto il target di 2,5x. L’adjusted net debt si è ridotto a 15,6 miliardi di dollari, in calo di 2,4 miliardi rispetto alla fine del 2024. Questi non sono semplici numeri su un bilancio: rappresentano una flessibilità strategica che poche compagnie aeree possono vantare.
La liquidità totale si attesta a 6,9 miliardi di dollari, comprensivi di 3,8 miliardi in cash e 3,1 miliardi di capacità di revolver non utilizzata. È un cuscinetto sostanziale che permette a Delta di affrontare eventuali turbolenze con serenità e, altrettanto importante, di cogliere opportunità strategiche quando si presentano.
Ma il dato che più colpisce è la generazione di free cash flow: 833 milioni di dollari nel solo terzo trimestre, rispetto ai magri 95 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Su base annua, Delta si aspetta di generare tra 3,5 e 4 miliardi di dollari di free cash flow, perfettamente in linea con i target di lungo termine. Questo permette alla compagnia di perseguire simultaneamente tre obiettivi: continuare a ridurre il debito, reinvestire nel business (con 1,1 miliardi di capex nel trimestre) e restituire cash agli azionisti attraverso dividendi (122 milioni nel trimestre).
Non va dimenticato il profit sharing: Delta ha accantonato 986 milioni di dollari year-to-date per il payout di febbraio 2026. Questo rappresenta non solo un costo per l’azienda, ma un investimento nella motivazione e retention dei propri 100.000 dipendenti, fattore critico in un business dove la qualità del servizio fa la differenza.
Guardando avanti, il management ha fornito una guidance per il quarto trimestre che, pur non essendo esplosiva, suggerisce una continuità nel momentum positivo. Si aspetta una crescita dei ricavi totali tra il 2% e il 4% rispetto al record del quarto trimestre 2024, con un margine operativo tra il 10,5% e il 12% e un utile per azione tra 1,60 e 1,90 dollari (midpoint di 1,75 dollari).
Più interessante è la guidance per l’intero anno fiscale 2025: Delta si aspetta di chiudere con un utile per azione di circa 6 dollari, nella metà superiore della guidance fornita a luglio. Questo upgrade implicito, unito al free cash flow guidance di 3,5-4 miliardi, dipinge il quadro di una compagnia che sta non solo eseguendo bene, ma che ha visibilità e controllo sul proprio business.
Il management ha sottolineato che “over the last 6 weeks, sales trends have accelerated across all geographies and in every advance purchase window”, un commento che raramente si sente nel settore aereo e che suggerisce un momentum che va ben oltre il trimestre appena chiuso. L’accelerazione nelle prenotazioni advance è particolarmente significativa perché fornisce visibilità sui ricavi futuri e riduce l’incertezza operativa.
Ora, la domanda che ogni investitore si pone è: questo rally del 7,8% nel pre-market è giustificato? E soprattutto, c’è ancora spazio per ulteriori rialzi o siamo di fronte a un classico caso di “buy the rumor, sell the news”?
Nel breve termine, la reazione del mercato sembra pienamente giustificata. Delta ha battuto le aspettative su metriche chiave, ha alzato implicitamente la guidance per l’anno, e ha dimostrato una capacità di esecuzione operativa superiore. Il sentiment degli investitori sulle compagnie aeree era diventato cauto nelle ultime settimane, con preoccupazioni sulla sostenibilità della domanda e sulla pressione sui margini. Delta ha dissipato molte di queste preoccupazioni con i suoi risultati.
Tuttavia, bisogna considerare alcuni fattori di rischio. Il settore aereo rimane intrinsecamente ciclico e sensibile a fattori macroeconomici. Le preoccupazioni su una possibile recessione negli Stati Uniti, anche se attualmente attenuate, non sono scomparse. La domanda corporate, per quanto in accelerazione, potrebbe rapidamente deteriorarsi se le condizioni economiche peggiorassero. Il mercato transatlantico continua a mostrare debolezza, e non è chiaro quanto velocemente si riprenderà.
Sul fronte dei costi, mentre Delta ha fatto un lavoro eccellente nel controllare i costi non-fuel, l’inflazione salariale continua a essere una pressione strutturale. I contratti con i piloti e altri gruppi di dipendenti chiave rappresentano impegni di lungo termine che limiteranno la flessibilità sui costi negli anni a venire. Inoltre, la volatilità dei prezzi del carburante rimane un rischio ever-present, nonostante la raffineria fornisca un certo hedge.
Dal punto di vista della valutazione, Delta sta tradando a multipli ragionevoli ma non più particolarmente attraenti. Con un EPS expected per il 2025 di circa 6 dollari e assumendo che il titolo si stabilizzi intorno ai 60-61 dollari dopo il rally odierno, il P/E forward si attesterebbe intorno a 10x. Per una compagnia aerea di qualità come Delta, con una storia di esecuzione solida e un balance sheet forte, questo multiplo non è irragionevole, ma lascia meno margine di sicurezza rispetto a qualche mese fa.
Nel medio-lungo termine, l’investment thesis su Delta si basa su alcune tesi fondamentali. In primo luogo, la capacità dimostrata di shift del mix verso ricavi ad alto margine (premium, corporate, loyalty) dovrebbe continuare a sostenere l’espansione dei margini anche in scenari di crescita moderata dei ricavi. In secondo luogo, la generazione di free cash flow robusta e prevedibile dovrebbe permettere alla compagnia di continuare a de-leverare il bilancio, creando maggiore flessibilità strategica e riducendo il rischio. In terzo luogo, Delta ha dimostrato una superiorità operativa rispetto ai peer, mantenendo il miglior on-time performance e la migliore completion factor del settore.
La guidance per il 2026, per quanto ancora preliminare, parla di “top-line growth, margin expansion and earnings improvement consistent with our long-term financial framework”. Se Delta riesce a mantenere questa traiettoria, potremmo vedere un EPS nell’ordine di 6,50-7,00 dollari nel 2026, il che implicherebbe un P/E forward di circa 8,5-9x ai prezzi attuali. In uno scenario favorevole, con multipli che si espandono verso 11-12x (più in linea con società di qualità in altri settori ciclici), si potrebbe vedere il titolo avvicinarsi ai 70-80 dollari nei prossimi 12-18 mesi.
Naturalmente, questo scenario positivo presuppone che diversi fattori vadano per il verso giusto: tenuta della domanda leisure e corporate, recupero del mercato transatlantico, assenza di shock esterni (geopolitici, pandemici, economici), e continuazione della disciplina operativa e finanziaria. È uno scenario plausibile ma non scontato.
Delta Air Lines ha dimostrato ancora una volta di essere un outlier positivo nel settore aereo. I risultati del terzo trimestre 2025 hanno superato le aspettative su metriche chiave, confermando che la strategia di focus sui segmenti premium, corporate e loyalty sta funzionando. La capacità di espandere i margini operativi in un contesto ancora sfidante testimonia una qualità di esecuzione superiore.
Per gli investitori con un orizzonte temporale di medio-lungo termine e una tolleranza appropriata per la ciclicità intrinseca del settore, Delta rappresenta un’opportunità interessante. Il titolo offre una combinazione relativamente rara di crescita degli utili, forte generazione di cash flow, e un management che ha dimostrato disciplina nell’allocazione del capitale. Non è un titolo privo di rischi, e la volatilità rimarrà probabilmente elevata, ma la traiettoria di fondo appare solida.
Il rally odierno del 7,8% nel pre-market cattura l’entusiasmo immediato del mercato per i risultati beat, ma la vera domanda è se Delta riuscirà a mantenere questo momentum nei trimestri a venire. I segnali che arrivano dall’accelerazione delle prenotazioni nelle ultime sei settimane e dal miglioramento atteso nel mercato transatlantico sono incoraggianti. Il management ha guadagnato credibilità con la propria track record, e merita il beneficio del dubbio quando parla di positioning per il 2026.
Detto questo, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio equilibrato. Delta rimane una compagnia aerea, e le compagnie aeree rimangono business intrinsecamente ciclici e capital-intensive. La chiave è riconoscere che, all’interno di questa categoria, Delta si è posizionata come il player di maggior qualità, con vantaggi competitivi sostenibili e un management team che ha dimostrato di saper navigare cicli difficili.
Per chi già detiene il titolo, i risultati odierni rafforzano la tesi di investimento e suggeriscono di mantenere la posizione, possibilmente considerando di accumulare su eventuali debolezze. Per chi sta considerando un nuovo ingresso, potrebbe essere prudente attendere un eventuale pull-back dopo il rally iniziale, oppure costruire la posizione gradualmente nel tempo. A questi livelli, Delta non è più un “deep value play”, ma rappresenta una quality story a valutazione ragionevole, con catalizzatori chiari per ulteriore creazione di valore.
In definitiva, la trimestrale del terzo trimestre 2025 ha confermato quello che i long-term believers in Delta già sapevano: questa non è una compagnia aerea qualunque. È un’azienda che ha capito come creare valore sostenibile in un settore notoriamente difficile, e che ha l’execution power per trasformare la strategia in risultati concreti. Il volo, per ora, prosegue in quota di crociera.
- 47 miliardi di dollari di ricavi dello stesso trimestre dell'anno precedente⁽¹⁾. Le previsioni erano influenzate dalla forte domanda di processori per data center e intelligenza artificiale
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