La richiesta del nostro lettore di valutare UnitedHealth Group in questo momento particolare merita un’analisi approfondita, considerando sia gli aspetti tecnici che i fondamentali di quella che rimane una delle aziende più solide del settore sanitario americano. Il nostro lettore ci ha contattato convinto che il titolo sia attualmente sottoquotato e che la discesa iniziata a metà aprile sia in parte ingiustificata. La sua tesi si basa sull’osservazione che il recente doppio minimo potrebbe rappresentare un segnale tecnico favorevole per una possibile ripartenza del titolo, offrendo quindi un’interessante opportunità di primo ingresso. Questa visione contrarian merita di essere esaminata attentamente, soprattutto alla luce dei fondamentali ancora solidi dell’azienda e delle valutazioni diventate molto attraenti dopo il crollo del 50%.

Per comprendere appieno le opportunità attuali, è fondamentale analizzare i motivi che hanno portato al drammatico sell-off iniziato ad aprile 2025. Il crollo del titolo non è stato causato da un singolo evento, ma da una serie di fattori che si sono susseguiti creando una vera e propria tempesta perfetta.

Il primo colpo significativo è arrivato a metà aprile 2025, quando UnitedHealth ha sorpreso negativamente gli investitori con risultati trimestrali deludenti, mancando le aspettative per la prima volta in oltre dieci anni. I ricavi del primo trimestre sono risultati inferiori di circa 2 miliardi di dollari rispetto alle previsioni, mentre l’utile per azione ha deluso di $0.09. Questa performance inaspettata ha scatenato un crollo del 23% in una singola seduta, segnando l’inizio della fase ribassista.

La situazione è peggiorata drasticamente a maggio 2025, quando l’azienda ha annunciato simultaneamente due notizie devastanti per la fiducia degli investitori: le dimissioni improvvise del CEO Andrew Witty “per motivi personali” e la sospensione completa della guidance per il 2025. Witty, che aveva guidato l’azienda dal 2021 con risultati eccellenti (il titolo era salito del 60% durante il suo mandato), è stato sostituito dall’ex CEO Stephen Hemsley, figura storica dell’azienda che aveva già guidato con successo dal 2006 al 2017.

La sospensione della guidance è stata giustificata dall’azienda citando costi medici più elevati del previsto, particolarmente nel segmento Medicare Advantage, dove molti nuovi beneficiari hanno mostrato utilizzi sanitari superiori alle aspettative. Come ha dichiarato il nuovo CEO Hemsley: “Sono profondamente deluso e mi scuso per le battute d’arresto nelle performance che abbiamo incontrato a causa di sfide sia esterne che interne.”

Il colpo finale è arrivato con le rivelazioni del Wall Street Journal a maggio 2025 riguardo a un’indagine criminale del Dipartimento di Giustizia (DOJ) per possibili frodi Medicare. L’indagine, attiva almeno dall’estate 2024, si concentra sulle pratiche commerciali del programma Medicare Advantage dell’azienda, con particolare attenzione al presunto “up-coding” delle diagnosi per ottenere pagamenti maggiorati dal governo. Questo rappresenta la seconda indagine federale in corso, dopo quella civile già avviata per gli stessi motivi.

L’indagine criminale si aggiunge alle crescenti pressioni regolatorie sul settore Medicare Advantage. Il Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) ha annunciato audit su tutti i contratti Medicare Advantage dal 2018 al 2024, potenzialmente comportando significativi “clawback” di pagamenti precedenti. Le nuove tariffe per il 2025 potrebbero inoltre comportare un taglio fino al 5% dei ricavi per membro.

Questi eventi si sono verificati in un contesto già difficile per l’azienda, ancora alle prese con le conseguenze dell’omicidio del CEO di UnitedHealthcare Brian Thompson avvenuto a dicembre 2024, che aveva scatenato una ondata di sentiment negativo verso l’intero settore assicurativo sanitario americano. L’azienda sta inoltre gestendo le conseguenze del cyberattacco a Change Healthcare, che ha compromesso i dati di 190 milioni di persone e ha già comportato costi per oltre 3 miliardi di dollari.

Il titolo si trova attualmente a $282.14, dopo aver registrato un calo dello 0.18% nella seduta del 21 luglio. Quello che colpisce immediatamente nell’analisi dei grafici è l’evidente debolezza tecnica che caratterizza il titolo da maggio 2025. Dai massimi di aprile intorno ai $595, UNH ha perso circa il 50% del suo valore, una correzione davvero significativa per un titolo storicamente considerato difensivo.

L’analisi delle Bande di Bollinger rivela una situazione interessante: il titolo sta camminando lungo la banda inferiore e ha recentemente toccato questa soglia critica, generando segnali di ipervenduto. Il Percent B è a 0.02, confermando che il prezzo si trova praticamente sulla banda inferiore, una condizione che storicamente ha preceduto rimbalzi tecnici significativi.

Lo Stocastico a 14 periodi mostra un valore di 33.33, collocandosi chiaramente in territorio di ipervenduto. Questo indicatore ha recentemente generato un segnale di acquisto il 18 luglio, anche se il titolo ha continuato a mostrare debolezza nei giorni successivi. La divergenza tra il segnale dello Stocastico e l’azione del prezzo potrebbe suggerire che il momentum ribassista si stia esaurendo.

Il RSI a 14 periodi conferma la situazione di ipervenduto con un valore di 33.33, mentre l’ADX a 23.73 indica un trend ancora presente ma non particolarmente forte. La direzione del movimento è chiaramente ribassista, con il -DI a 31.93 che supera nettamente il +DI a 14.00.

I supporti identificati dall’analisi pivot sono particolarmente rilevanti in questo momento. Il primo supporto si trova a $280.06, molto vicino al prezzo attuale, seguito da $277.98 e $274.76. La tenuta di questi livelli sarà cruciale per determinare se il titolo può trovare un pavimento stabile o se la debolezza continuerà.

Sul versante delle resistenze, il primo ostacolo significativo si trova a $285.36, seguito da $288.58 e $290.66. La rottura di questi livelli potrebbe aprire spazi per un recupero più consistente verso le medie mobili.

Le medie mobili dipingono un quadro chiaramente ribassista: la media a 10 giorni è a $295.19, quella a 20 giorni a $301.49, la 50 giorni a $306.20 e la 200 giorni a $469.78. La disposizione di queste medie conferma il trend ribassista in atto, con il prezzo che si trova ben al di sotto di tutte le medie significative.

Particolarmente interessante è l’analisi dei gap presenti sul grafico. Esistono diversi gap ribassisti ancora aperti: uno del 14 luglio (-0.8%), uno del 9 luglio (-1.5%) e uno del 2 luglio (-1.7%). Questi gap rappresentano aree di debolezza tecnica che potrebbero fungere da resistenze in caso di recupero, ma anche potenziali obiettivi di chiusura se il titolo dovesse iniziare un movimento di rimbalzo.

I volumi degli ultimi giorni mostrano un pattern interessante: il 21 luglio il volume è stato di 10.17 milioni di azioni, inferiore alla media, suggerendo che la pressione venditrice potrebbe essere in diminuzione. Questo elemento, combinato con i segnali di ipervenduto, potrebbe indicare che il titolo si sta avvicinando a un punto di esaurimento della fase ribassista.

finviz dynamic chart for  UNH

I fundamentals di UnitedHealth Group rimangono sorprendentemente solidi nonostante il crollo del prezzo. Il titolo presenta un P/E ratio di 11.84, estremamente attraente per un’azienda di questa qualità nel settore sanitario. Il PEG ratio di 2.78, pur non essere particolarmente basso, rimane in linea con il settore.

La solidità finanziaria dell’azienda è evidente nei numeri: ricavi per $410.06 miliardi negli ultimi 12 mesi, con un utile netto di $22.11 miliardi. Il Return on Equity del 22.70% è eccellente, così come il free cash flow di $24.86 miliardi che garantisce ampia sostenibilità del dividendo.

Il dividendo di $8.84 per azione offre un rendimento del 3.13% ai prezzi attuali, con una crescita annua del 9.95% e 15 anni consecutivi di incrementi. Il payout ratio del 35.72% indica ampio margine per futuri aumenti.

L’analisi del posizionamento istituzionale rivela una fiducia continua da parte degli investitori professionali. Il 91.07% del capitale è detenuto da istituzioni, con Vanguard, BlackRock e State Street tra i maggiori azionisti. Particolarmente interessante è l’attività insider degli ultimi mesi, che mostra acquisti netti per 48.594 azioni su base annua, segnale di fiducia da parte del management.

Per gli operatori orientati al breve termine, la situazione attuale di UNH presenta opportunità interessanti ma va gestita con cautela. I segnali di ipervenduto stanno convergendo e potrebbero generare un rimbalzo tecnico nelle prossime sedute. Il supporto critico a $280.06 è molto vicino e la sua tenuta potrebbe innescare un movimento di recupero verso i $285-288.

L’approccio consigliato è quello di attendere una conferma della tenuta dei supporti prima di entrare, magari con un’operazione scalare che permetta di sfruttare eventuali ulteriori debolezze per migliorare il prezzo medio di carico. Lo stop loss andrebbe posizionato sotto i $277, livello che se rotto aprirebbe spazi per ulteriori discese verso i $274.

Il target di breve termine per un rimbalzo tecnico potrebbe essere identificato nella zona $300-310, dove si trovano le medie mobili a 20 giorni e potrebbero emergere resistenze significative.

Dal punto di vista degli investitori a lungo termine, UnitedHealth Group rappresenta un’opportunità particolarmente interessante ai prezzi attuali. Il crollo del 50% dai massimi ha portato le valutazioni su livelli molto attraenti per un’azienda con fondamentali così solidi.

Il settore sanitario americano continua a beneficiare di trend demografici favorevoli, con l’invecchiamento della popolazione che garantisce crescita strutturale della domanda. UNH, come leader nel settore assicurativo sanitario, è perfettamente posizionata per beneficiare di questi trend.

La solidità del bilancio, la generazione di cash flow e la politica di crescita del dividendo rendono il titolo particolarmente attraente per portafogli orientati al reddito e alla crescita di lungo termine. Il rendimento attuale del 3.13% è significativamente superiore alla media storica del titolo, offrendo un punto di ingresso interessante.

La visione del nostro lettore che considera la discesa “in parte ingiustificata” trova certamente delle basi solide quando si analizzano i fondamentali dell’azienda rispetto all’entità del sell-off. Effettivamente, una perdita del 50% del valore per un’azienda con ricavi in crescita dell’8.1% annuo, margini operativi dell’8.16% e un ROE del 22.70% appare eccessiva, anche considerando le problematiche regolatorie.

Il doppio minimo tecnico identificato intorno ai livelli $280-285 è effettivamente rilevante dal punto di vista dell’analisi tecnica. La formazione di questo pattern, combinata con i segnali di ipervenduto convergenti, suggerisce che il momentum ribassista potrebbe essere prossimo all’esaurimento. La tenuta di questi livelli nelle ultime sedute, nonostante le pressioni negative, indica che potrebbe esserci un crescente interesse da parte di investitori value-oriented.

Tuttavia, è importante bilanciare questa visione con i rischi ancora presenti. L’indagine criminale del DOJ rappresenta un’incognita significativa che potrebbe protrarsi per anni, mentre le pressioni regolatorie sul Medicare Advantage sembrano strutturali piuttosto che cicliche. La decision di sospendere la guidance suggerisce che il management stesso fatica a quantificare l’impatto di questi fattori sui risultati futuri.

La tesi del nostro lettore presenta certamente elementi convincenti, ma deve essere valutata nel contesto dei rischi ancora presenti. Il forte sell-off è stato effettivamente innescato da una combinazione di fattori specifici che potrebbero rivelarsi temporanei o comunque gestibili nel lungo termine.

L’indagine criminale del DOJ rappresenta indubbiamente il rischio più significativo, ma è importante notare che UnitedHealth ha negato categoricamente le accuse e definito “profondamente irresponsabile” il reporting del Wall Street Journal. La natura ancora poco chiara delle potenziali accuse criminali e il fatto che l’azienda non sia stata formalmente notificata dall’autorità giudiziaria lasciano spazio alla possibilità che le preoccupazioni del mercato siano eccessive.

Le pressioni sul Medicare Advantage, pur rappresentando una sfida strutturale, non sono necessariamente fatali per un’azienda delle dimensioni e delle capacità di UnitedHealth. La compagnia ha storicamente dimostrato grande capacità di adattamento alle modifiche regolatorie e potrebbe riuscire ad aggiustare prezzi e strategie per i prossimi anni.

La prossima pubblicazione dei risultati trimestrali del 29 luglio 2025 (prima dell’apertura dei mercati) sarà cruciale per comprendere se le preoccupazioni del mercato siano eccessive.

Per gli investitori di breve periodo, suggerisco un approccio prudente di attesa della tenuta dei supporti tecnici prima di considerare un ingresso. Il titolo mostra segnali di possibile esaurimento della fase ribassista, ma è necessaria una conferma tecnica prima di assumere posizioni significative.

Per gli investitori a lungo termine, i prezzi attuali offrono un’opportunità interessante per iniziare ad accumulare posizioni, sempre con un approccio graduale che permetta di beneficiare di eventuali ulteriori debolezze. La combinazione di valutazioni attraenti, fondamentali solidi e rendimento del dividendo elevato rende UNH un candidato interessante per portafogli a lungo termine.

La chiave sarà monitorare attentamente la reazione del titolo nei prossimi giorni e soprattutto la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2025 il 29 luglio (prima dell’apertura dei mercati), che potrebbero fornire chiarimenti sui motivi del sell-off e sulle prospettive future dell’azienda.

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