Europa
La settimana dal 29 settembre al 3 ottobre 2025 ha regalato ai mercati europei una serie di cinque sedute consecutive in territorio positivo, con lo STOXX Europe 600 che ha toccato nuovi massimi storici e chiuso venerdì con un guadagno settimanale che ha portato l’indice a consolidare un momento di forza straordinaria. Il benchmark europeo ha concluso la settimana intorno ai 570 punti, registrando progressi giornalieri costanti che hanno visto martedì un rialzo dello 0.5%, mercoledì un ulteriore 0.6% dopo aver raggiunto un nuovo record intraday, giovedì un altro 0.5%, e venerdì la quinta sessione consecutiva di guadagni con un +0.5%.
I mercati nazionali hanno mostrato dinamiche particolarmente interessanti. Il FTSE 100 britannico ha brillato, toccando massimi storici per quattro sedute consecutive e chiudendo venerdì con un progresso dello 0.7%, segnando la migliore performance settimanale dal maggio scorso. L’indice londinese ha beneficiato di una ripresa trasversale nei settori minerario, retail e difensivo, sostenuto anche dai dati PMI che hanno mostrato la più forte attività economica dell’anno. Il DAX tedesco, dopo aver guidato i rialzi di giovedì con un impressionante +1.35%, ha mostrato resilienza chiudendo la settimana in territorio positivo. L’indice italiano FTSE MIB ha chiuso venerdì con un modesto ma significativo +0.4%, mentre lo SMI svizzero ha aggiunto lo 0.6%.
FTSE MIB INDEX :
DAX INDEX :
CAC INDEX :
FTSE UK INDEX :
La vera sorpresa della settimana è arrivata giovedì, quando il settore tecnologico europeo ha registrato un’impennata del 2.4%, trainato dalle notizie che OpenAI aveva raccolto 6.6 miliardi di dollari, raggiungendo una valutazione stratosferica di 500 miliardi di dollari. I titoli dei semiconduttori hanno guidato questo rally: Be Semiconductor è balzata del 4.5%, ASMI ha guadagnato un impressionante 6.6%, mentre ASML, il gioiello olandese del settore, ha chiuso con un solido +4.3%. Questo entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha dimostrato come l’Europa stia cavalcando l’onda tech globale, con gli investitori sempre più convinti che il vecchio continente abbia le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nella rivoluzione dell’AI.
Il settore automobilistico ha vissuto una settimana altrettanto vivace, con l’indice Stoxx Automobiles and Parts che ha guadagnato il 2.3% giovedì. Stellantis ha registrato un balzo dell’8.3%, issandosi ai vertici dello STOXX 600, mentre venerdì i produttori di lusso come Mercedes-Benz e Ferrari hanno continuato a macinare guadagni. Questo movimento riflette un rinnovato ottimismo sulle prospettive del settore, nonostante le sfide strutturali legate alla transizione verso l’elettrico e le incertezze commerciali globali.
Sul fronte macroeconomico, i dati PMI dell’eurozona hanno offerto un quadro di moderata resilienza. L’indice PMI Composito Flash è salito a 51.2 a settembre, segnando il massimo degli ultimi sedici mesi rispetto al 51.0 di agosto. Il dato ha sorpreso positivamente, con il settore dei servizi che ha registrato la crescita più forte dell’anno, compensando un rallentamento nel manifatturiero. Tuttavia, la fiducia delle imprese è scivolata ai minimi di quattro mesi, segnalando che l’ottimismo per il futuro rimane fragile nonostante la tenuta attuale dell’economia.
L’atmosfera sui mercati è stata caratterizzata da un mix di prudente ottimismo e vigilanza. Gli investitori hanno continuato a monitorare le dinamiche dei tassi di interesse e le rinnovate tensioni commerciali, ma la tenuta dell’economia europea e i progressi tecnologici hanno fornito un ancoraggio solido. Un episodio particolare ha catturato l’attenzione venerdì: le azioni della banca austriaca Raiffeisen sono schizzate del 7.4% dopo che il Financial Times ha riportato che l’Unione Europea stava pianificando di rimuovere le sanzioni su un oligarca russo per compensare i danni dovuti alla banca. La notizia ha evidenziato la complessità delle relazioni geopolitiche e il loro impatto diretto sui mercati finanziari.
Sul fronte della politica monetaria, l’ultima decisione della BCE dell’11 settembre, con i tassi lasciati invariati, ha continuato a fornire un quadro di riferimento stabile. L’approccio “data-dependent” della presidente Lagarde, unito alla moderazione dell’inflazione, ha creato un ambiente ancora favorevole per gli asset rischiosi, anche se l’incertezza sulle tensioni commerciali continua a rappresentare un elemento di volatilità da non sottovalutare.
In Svizzera, i dati sull’inflazione hanno mostrato che i prezzi al consumo sono scesi dello 0.2% rispetto al mese precedente a settembre, un calo attribuito principalmente a prezzi più bassi per hotel, viaggi aerei e pacchetti vacanza. Questo dato ha rafforzato la posizione della Svizzera come rifugio di stabilità in un panorama europeo ancora caratterizzato da sfide inflazionistiche in altre economie.
Guardando alla settimana entrante, gli investitori europei dovranno mantenere alta l’attenzione sui dati economici in arrivo e sull’evoluzione delle tensioni commerciali globali. La capacità dei mercati di mantenere il momentum positivo dipenderà dalla conferma che la resilienza economica non è un fuoco di paglia, ma una tendenza sostenibile. Il settore tecnologico, che ha dimostrato una forza sorprendente, potrebbe continuare a offrire opportunità, ma la selezione settoriale rimarrà cruciale in un contesto dove le divergenze tra paesi e industrie si fanno sempre più marcate.
Stati Uniti
I mercati azionari statunitensi hanno vissuto una settimana di straordinaria resilienza, riuscendo a scrollarsi di dosso le preoccupazioni legate allo shutdown del governo federale e a registrare nuovi massimi storici. La settimana si è chiusa con tutte le principali medie in territorio positivo, confermando che Wall Street continua a guardare oltre le turbolenze politiche di breve termine per concentrarsi sui fondamentali economici e sulle prospettive di lungo periodo.
L’S&P 500 ha guadagnato circa l’1.1% nella settimana, chiudendo venerdì a 6,715.79 punti dopo aver toccato ripetutamente nuovi record intraday. Martedì, l’indice ha chiuso a 6,688.46 con un rialzo dello 0.41%, mercoledì ha raggiunto un nuovo massimo storico a 6,711.20 con un progresso dello 0.34%, mentre venerdì ha chiuso praticamente invariato con un minuscolo +0.01%. Il Nasdaq Composite ha guadagnato circa l’1.3% settimanale, chiudendo a 22,780.51 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto l’1.1% circa, chiudendo venerdì a 46,758.28 punti dopo aver toccato un nuovo massimo di chiusura. Il Russell 2000 delle small-cap è balzato di quasi il 2% nella settimana, segnalando un ampliamento del rally oltre i titoli mega-cap.
NASDAQ COMPOSITE :
DOW JONES INDUSTRIAL AVERAGE :
S&P 500 INDEX :
La narrazione dominante della settimana è stata senza dubbio lo shutdown del governo federale, iniziato a mezzanotte del 1° ottobre dopo il fallimento dei tentativi del Senato controllato dai repubblicani di assicurare una legge di spesa temporanea. Sorprendentemente, i mercati hanno accolto questo evento con un misto di noncuranza e ottimismo pragmatico. Gli investitori sembrano aver preso atto che gli shutdown governativi, storicamente, non sono stati eventi capaci di muovere significativamente i mercati, e le aspettative sono per una risoluzione relativamente rapida del conflitto politico.
L’aspetto più problematico dello shutdown è stato il blackout di dati economici che ha causato. Il Dipartimento del Lavoro ha sospeso virtualmente tutte le attività, bloccando la pubblicazione del cruciale rapporto sui nonfarm payrolls di settembre, atteso per venerdì mattina. Questa mancanza di visibilità sul mercato del lavoro ha creato un vuoto informativo che ha reso gli investitori più dipendenti da dati alternativi e da indicatori prodotti da organizzazioni private.
Ed è proprio su questo fronte che sono arrivate le sorprese più significative. Mercoledì, ADP ha rilasciato i dati sui payrolls del settore privato per settembre, rivelando un calo di 32,000 posti di lavoro, il peggior dato dal marzo 2023. Gli economisti si aspettavano un aumento di 45,000 posizioni, rendendo questo dato un campanello d’allarme sul rallentamento del mercato del lavoro. La notizia ha inizialmente pesato sui mercati, ma la ripresa pomeridiana ha dimostrato la determinazione degli investitori a non farsi scoraggiare da un singolo dato, per quanto preoccupante.
Giovedì sono arrivati i dati ISM sul settore manifatturiero per settembre, che hanno mostrato un indice PMI a 49.1, in leggero miglioramento rispetto al 48.7 di agosto ma ancora in territorio di contrazione per il settimo mese consecutivo. L’indice della produzione è balzato al 51%, ma questo rialzo è stato più che compensato dal calo del nuovo ordini a 48.9% e dalla continua debolezza dell’occupazione manifatturiera. Gli analisti hanno interpretato questi dati come conferma che il settore manifatturiero continua a soffrire sotto il peso delle incertezze commerciali e della domanda debole.
Venerdì, il colpo di scena è arrivato con la pubblicazione dell’ISM Services PMI, che si è attestato esattamente a 50.0, il punto di pareggio tra espansione e contrazione, e il livello più basso dal gennaio 2010. Il dato, ben al di sotto delle aspettative di 51.7 e in calo rispetto al 52.0 di agosto, ha rivelato che l’indice di Business Activity è scivolato in territorio di contrazione a 49.9 per la prima volta dal maggio 2020. Anche l’Employment Index è rimasto in contrazione a 47.2, segnalando che la debolezza del mercato del lavoro si sta estendendo anche al settore dei servizi, tradizionalmente più resiliente. Nonostante la gravità di questi dati, i mercati hanno chiuso la settimana in territorio positivo, dimostrando una straordinaria capacità di assorbimento delle cattive notizie.
Il settore farmaceutico ha vissuto una settimana particolarmente positiva, con titoli come Regeneron Pharmaceuticals e Moderna che hanno registrato guadagni significativi mercoledì, sostenuti dall’ottimismo derivante da un accordo tra Pfizer e la Casa Bianca. Gli investitori sembrano scommettere che l’industria farmaceutica riuscirà a negoziare condizioni favorevoli con l’amministrazione Trump, alimentando un rally di due giorni che ha contribuito a sostenere l’S&P 500.
Il settore tecnologico ha continuato a dominare l’attenzione degli investitori, anche se con qualche turbolenza. Le notizie su OpenAI hanno scatenato un’ondata di entusiasmo giovedì, con i titoli dei data center e dell’infrastruttura AI che hanno registrato guadagni significativi. Tuttavia, venerdì pomeriggio alcuni dei nomi di punta come Palantir Technologies, Tesla e Nvidia hanno subito vendite che hanno frenato l’indice. Palantir ha guidato le perdite dell’S&P 500 con un calo del 7.5%, mentre Tesla e Nvidia sono scivolate di oltre l’1%. Queste mosse hanno portato l’indice CBOE Volatility (VIX) a salire, segnalando che alcuni investitori stanno acquistando protezione contro un potenziale declino dell’S&P 500.
Particolarmente interessante è stata la performance del settore energetico, che ha registrato un rally durante la settimana, avanzando insieme ai prezzi del petrolio in risposta all’appello del presidente Trump affinché le nazioni dell’Unione Europea terminino gli acquisti di petrolio e gas russo. Questo sviluppo ha evidenziato come le politiche commerciali e le tensioni geopolitiche continuino a influenzare in modo diretto i mercati delle materie prime e i titoli legati all’energia.
Sul fronte monetario, le aspettative di mercato per un taglio dei tassi della Federal Reserve alla riunione di ottobre sono salite a circa il 95% secondo il CME FedWatch Tool, un aumento significativo rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, commenti di diversi funzionari della Fed durante la settimana hanno temperato l’ottimismo sui tagli futuri, suggerendo un approccio più cauto e graduale alla normalizzazione della politica monetaria. Il rendimento del Treasury a 10 anni si è mosso in modo volatile durante la settimana, chiudendo intorno al 4.10%.
Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono scivolati mercoledì dopo i dati ADP, con il 10-year che è calato di oltre 4 punti base al 4.106%, mentre il 30-year è sceso di più di 3 punti base al 4.702%. Questo movimento ha riflesso le aspettative degli investitori che un mercato del lavoro più debole potrebbe spingere la Fed ad essere più aggressiva nei tagli dei tassi.
Guardando alla settimana entrante, l’attenzione sarà inevitabilmente concentrata sull’evoluzione dello shutdown governativo e sulla possibilità di ottenere dati economici ritardati. Il mercato dovrà anche fare i conti con la stagione degli utili del terzo trimestre che si sta avvicinando, con molte aziende che inizieranno a rilasciare i loro risultati nelle prossime settimane. La capacità di Wall Street di mantenere il momentum positivo dipenderà dalla sua abilità di navigare tra le opportunità create dalle notizie positive sul fronte tecnologico e le sfide persistenti dell’economia reale, in particolare sul fronte dell’occupazione.
Cina
Il mercato azionario cinese ha vissuto una settimana anomala, caratterizzata da un’unica seduta di contrattazioni seguita da una lunga pausa per le festività nazionali. Lunedì 30 settembre, i mercati di Shanghai e Shenzhen hanno chiuso la settimana con un tono decisamente positivo: lo Shanghai Composite Index ha guadagnato lo 0.52%, attestandosi a 3,882.78 punti, mentre il CSI 300 Index ha registrato un rialzo dello 0.45%, chiudendo a 4,640.69 punti. Lo Shenzhen Component Index ha mostrato particolare forza, beneficiando dell’entusiasmo per i titoli tecnologici e delle aspettative positive per la settimana festiva.
SHANGHAI COMPOSITE INDEX :
CSI 300 INDEX :
Il vero protagonista della settimana, tuttavia, non è stato tanto il movimento dei prezzi quanto l’inizio della Golden Week, la settimana d’oro cinese che quest’anno si è estesa per otto giorni, dal 1° all’8 ottobre, fondendo insieme la celebrazione della Festa di Metà Autunno e la Festa Nazionale. Questo periodo festivo, uno dei più importanti dell’anno per l’economia cinese, ha visto la chiusura completa delle borse di Shanghai e Shenzhen, creando un’aspettativa palpabile tra gli investitori su quello che i dati di spesa dei consumatori avrebbero rivelato al termine delle vacanze.
Le autorità governative hanno previsto circa 2.4 miliardi di viaggi durante la Golden Week, un incremento del 3.2% rispetto al 2024, un dato che sottolinea la crescente fiducia dei consumatori cinesi e la graduale normalizzazione dell’economia dopo anni di restrizioni legate al COVID e di incertezze economiche. Grandi città come Guangzhou, Pechino e Shanghai si sono preparate ad accogliere un’ondata di turismo domestico, con il settore dei servizi e quello del retail che puntavano su questa settimana per dare una spinta decisiva ai loro bilanci trimestrali.
Prima della chiusura dei mercati, gli investitori hanno reagito con ottimismo alle notizie che stavano arrivando sul fronte della politica di stimolo del governo. Le misure annunciate nelle settimane precedenti, mirate in particolare a sostenere il settore dei servizi, hanno iniziato a mostrare i primi segni di efficacia. I governi locali hanno distribuito coupon per incentivare gli acquisti di automobili, la ristorazione e il turismo, mentre il governo centrale ha rilasciato misure di stimolo per l’industria dei servizi, inclusi orari di apertura prolungati per i musei e un maggior numero di eventi sportivi.
L’indice CSI 300, che si trova vicino ai massimi degli ultimi tre anni, riflette un mercato che sta cavalcando l’onda dell’ottimismo tecnologico e dell’intelligenza artificiale. L’indice CSI 300 Information Technology ha toccato la scorsa settimana il livello più alto dal 2015, un segnale inequivocabile che gli investitori cinesi sono sempre più convinti che il paese possa competere alla pari con Stati Uniti ed Europa nella corsa all’AI e alla tecnologia avanzata.
Il settore tecnologico ha continuato a rappresentare un pilastro di forza per i mercati cinesi, con le società quotate sullo STAR Market di Shanghai che hanno mostrato performance particolarmente solide. Queste aziende, focalizzate sull’innovazione e sulla sostituzione delle importazioni, hanno beneficiato tanto delle politiche governative di sostegno quanto del crescente interesse degli investitori internazionali per l’ecosistema tech cinese. L’enfasi del governo sulla self-sufficiency nei semiconduttori e nelle tecnologie critiche ha creato un ambiente favorevole per queste società, che stanno attirando capitali sia domestici che stranieri.
Il contesto macroeconomico rimane caratterizzato da un mix di sfide e opportunità. Da un lato, l’economia cinese sta mostrando segnali di stabilizzazione grazie alle politiche di stimolo implementate dal governo centrale. Dall’altro, persistono preoccupazioni sulla sostenibilità della crescita e sulla capacità di Pechino di rilanciare la domanda interna senza ricorrere a misure eccessivamente espansive che potrebbero creare squilibri futuri.
Un elemento di cautela è rappresentato dalla situazione del settore immobiliare, che continua a pesare sull’economia. Tuttavia, le autorità sembrano determinate a gestire questo problema in modo graduale, evitando shock sistemici ma anche impedendo una ripresa troppo rapida che potrebbe alimentare nuove bolle speculative. Questa strategia di “atterraggio morbido” richiede un equilibrio delicato e continua a rappresentare una sfida per i policy makers.
Sul fronte geopolitico, l’attenzione rimane focalizzata sulle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Sebbene non ci siano stati sviluppi significativi durante questa breve settimana di contrattazioni, gli investitori continuano a monitorare attentamente i segnali provenienti da Washington e Pechino. Le tensioni commerciali, pur rimanendo elevate, sembrano essere entrate in una fase di gestione piuttosto che di escalation, un elemento che fornisce un certo grado di prevedibilità agli operatori di mercato.
Guardando alla settimana successiva alla riapertura dei mercati il 9 ottobre, l’attenzione sarà inevitabilmente concentrata sui dati di spesa della Golden Week. Questi numeri forniranno indicazioni cruciali sulla forza della domanda dei consumatori e sulla capacità dell’economia di sostenere una crescita solida nel quarto trimestre. Gli investitori saranno particolarmente attenti ai settori che hanno beneficiato maggiormente delle festività, come turismo, retail e ristorazione, per valutare se le misure di stimolo stanno producendo gli effetti desiderati.
Il sentiment degli investitori alla vigilia della Golden Week era chiaramente positivo, come dimostrato dai rialzi registrati lunedì. La combinazione di politiche di sostegno governative, progressi nel settore tecnologico e aspettative di una forte spesa durante le festività ha creato un cocktail di ottimismo che potrebbe tradursi in ulteriori guadagni quando i mercati riapriranno. Tuttavia, gli investitori più prudenti continuano a monitorare i rischi, in particolare quelli legati alle tensioni commerciali internazionali e alla sostenibilità della crescita economica.
Il CSI 300 che si mantiene vicino ai massimi di tre anni è un segnale che il mercato sta prezzando uno scenario di continuazione della ripresa economica, supportata dalle politiche espansive e dall’innovazione tecnologica. La sfida sarà vedere se questo ottimismo è giustificato dai fondamentali o se rappresenta un eccesso di entusiasmo che potrebbe essere corretto nelle prossime settimane.
In sintesi, la breve settimana di contrattazioni ha confermato la resilienza del mercato azionario cinese, che continua a mostrare forza nonostante le sfide strutturali dell’economia. La Golden Week rappresenterà un test importante per valutare se la fiducia dei consumatori si sta effettivamente traducendo in spesa reale, un elemento cruciale per sostenere la crescita economica nel medio termine e giustificare le valutazioni attuali del mercato azionario.
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