Europa
Nella settimana dal 13 al 17 gennaio 2025, i principali indici europei hanno mostrato performance positive. Il FTSE MIB italiano ha registrato un incremento del 3,36%, chiudendo la settimana a 36.268 punti, livelli che non si vedevano dall’inizio del 2008.
Il DAX tedesco e il CAC 40 francese hanno entrambi segnato una crescita settimanale del 3,44%, mentre il FTSE 100 inglese ha guadagnato l’1,7%.
Per quanto riguarda lo STOXX Europe 600, l’indice ha mostrato un andamento positivo, riflettendo la tendenza generale dei mercati europei, anche se la percentuale esatta di variazione non è specificata nelle fonti disponibili.
FTSE MIB INDEX :
DAX INDEX :
CAC INDEX :
FTSE UK INDEX :
La settimana appena conclusa ha portato significativi sviluppi nel panorama economico europeo, con particolare rilevanza per gli investitori azionari. Il dato più significativo proviene dal Regno Unito, dove l’inflazione ha registrato un inaspettato rallentamento al 2,5% a dicembre, in calo dal 2,6% di novembre. Questo raffreddamento delle pressioni inflazionistiche si è manifestato anche nell’inflazione dei servizi, scesa a un minimo triennale del 4,4%, e nell’inflazione core, diminuita al 3,2%. Questi dati stanno alimentando le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Bank of England già a febbraio.
Tuttavia, il quadro macroeconomico britannico presenta alcune criticità. La crescita del PIL a novembre si è attestata a un modesto 0,1%, al di sotto delle attese degli analisti che prevedevano un’espansione dello 0,2%. Particolarmente preoccupante è stata la contrazione dello 0,3% delle vendite al dettaglio di dicembre, periodo cruciale per gli acquisti natalizi, che ha deluso le aspettative di una crescita dello 0,4%.
La situazione appare ancora più complessa in Germania, dove l’economia ha registrato una contrazione dello 0,2% nel 2024, segnando il secondo anno consecutivo di recessione. La principale causa di questa debolezza è stata identificata nel calo degli investimenti, solo parzialmente mitigato dalla ripresa dei consumi privati e pubblici.
Per quanto riguarda la politica monetaria, i verbali dell’ultima riunione della BCE indicano un approccio prudente verso la riduzione dei tassi d’interesse. Il mercato sta attualmente scontando un ulteriore taglio di 25 punti base del tasso sui depositi al 2,75% per fine gennaio. Questa prospettiva è stata confermata dalle dichiarazioni di importanti figure della BCE, tra cui l’economista capo Philip Lane e il vicepresidente Luis de Guindos, che hanno sottolineato l’eccezionale incertezza dello scenario attuale, influenzato da potenziali tensioni commerciali globali e geopolitiche.
Guardando alla settimana entrante, gli investitori dovrebbero prestare particolare attenzione ad alcuni fattori chiave. La prospettiva di un taglio dei tassi nel Regno Unito potrebbe favorire i titoli finanziari britannici, mentre la debolezza dell’economia tedesca suggerisce cautela nell’esposizione al settore industriale dell’eurozona. Le azioni dei settori difensivi potrebbero offrire un migliore riparo dalla volatilità, soprattutto considerando l’incertezza evidenziata dai vertici della BCE. Gli investitori farebbero bene a concentrarsi su società con solidi fondamentali e bilanci robusti, in grado di navigare efficacemente attraverso questo periodo di incertezza macroeconomica. Sarà cruciale monitorare le prossime comunicazioni della BCE, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla direzione futura dei tassi d’interesse e, di conseguenza, influenzare significativamente i movimenti di mercato nel breve termine.
Stati Uniti
I principali indici azionari statunitensi hanno registrato performance positive. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso la settimana a 43.488 punti, segnando un incremento dello 0,78%. L’S&P 500 ha raggiunto i 5.997 punti, con un rialzo dell’1%. Il Nasdaq Composite ha mostrato la performance migliore, salendo dell’1,51% e chiudendo a 19.630 punti.
Questi risultati riflettono l’ottimismo degli investitori in vista delle imminenti pubblicazioni degli utili societari, con aspettative di una crescita dell’11,4% dei profitti netti delle aziende dell’S&P 500 rispetto all’anno precedente.
Inoltre, la produzione industriale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,9% a dicembre, superando le previsioni degli analisti che stimavano un aumento dello 0,3%, indicando una solida performance del settore manifatturiero.
NASDAQ COMPOSITE :
DOW JONES INDUSTRIAL AVERAGE :
S&P 500 INDEX :
La settimana appena conclusa ha visto il mercato azionario americano reagire a una serie di dati economici significativi, con particolare attenzione ai dati sull’inflazione pubblicati mercoledì dal Dipartimento del Lavoro. Il rapporto di dicembre ha mostrato un quadro misto: mentre l’inflazione generale ha registrato un’accelerazione rispetto a novembre, l’inflazione core (escludendo alimentari ed energia) è aumentata solo dello 0,2% a dicembre, segnando l’incremento più contenuto da luglio e rallentando al 3,2% su base annua dal 3,3% di novembre.
Questa pubblicazione ha catalizzato una reazione positiva dei mercati, con S&P 500, Dow Jones Industrial Average e Nasdaq Composite che hanno registrato i maggiori guadagni giornalieri dalla ripresa post-elettorale di novembre. Nonostante questi dati incoraggianti, è improbabile che siano sufficienti a convincere la Federal Reserve a tagliare i tassi nella riunione di gennaio – i mercati dei futures infatti stanno prezzando una probabilità vicina al 100% di tassi invariati per questo mese. Tuttavia, i numeri di dicembre mantengono viva la prospettiva di possibili tagli dei tassi nel corso dell’anno.
Sul fronte dei consumi, il Dipartimento del Commercio ha riportato giovedì che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% a dicembre, in rallentamento rispetto allo 0,8% di novembre e al di sotto delle stime di consenso dello 0,6%. Nonostante il dato aggregato più debole del previsto, dieci delle tredici categorie monitorate hanno registrato aumenti delle vendite, con incrementi particolarmente robusti nei settori dell’abbigliamento, dell’arredamento e degli articoli sportivi. Le vendite del gruppo di controllo, che escludono le categorie più volatili come materiali da costruzione e automobili, sono aumentate dello 0,7%, segnando il maggior incremento degli ultimi tre mesi.
I dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione hanno mostrato un aumento a 217.000 unità nella settimana terminata l’11 gennaio, in crescita dalle 203.000 della settimana precedente e superiori alle stime di consenso. Tuttavia, la media mobile a quattro settimane ha registrato un lieve calo, mentre le richieste continue sono diminuite a 1,86 milioni dalle precedenti 1,88 milioni.
Guardando alla settimana entrante, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio cauto ma costruttivo. I dati sull’inflazione, pur mostrando progressi, suggeriscono che la Fed manterrà un atteggiamento prudente nella gestione della politica monetaria. Questo potrebbe tradursi in una certa volatilità nei settori più sensibili ai tassi d’interesse, come il tecnologico e l’immobiliare. D’altra parte, la resilienza mostrata dalle vendite al dettaglio in diverse categorie potrebbe favorire i titoli dei consumi discrezionali. Gli investitori farebbero bene a concentrarsi su aziende con solidi fondamentali e forte potere di determinazione dei prezzi, che potrebbero meglio navigare l’attuale contesto di graduale disinflazione. Particolare attenzione andrà posta ai prossimi dati macroeconomici e alle comunicazioni della Fed, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla tempistica dei futuri tagli dei tassi.
Cina
i principali indici del mercato azionario cinese hanno mostrato andamenti contrastanti. Il 13 gennaio, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in calo dell’1%, mentre l’indice composito della Borsa di Shanghai ha registrato una flessione dello 0,25%, portando entrambi i listini ai minimi da settembre.
Il 17 gennaio, l’indice Shanghai Composite ha chiuso a 3.241,82 punti, segnando un lieve aumento dello 0,18%.
Nel complesso, durante la settimana, l’indice Hang Seng ha registrato una performance positiva, chiudendo il 17 gennaio a 19.575,45 punti, con un incremento dello 0,27%.
Questi movimenti riflettono le preoccupazioni degli investitori riguardo alle future mosse della Federal Reserve statunitense e alle prospettive di crescita economica della Cina.
SHANGHAI COMPOSITE INDEX :
CSI 300 INDEX :
La settimana appena conclusa ha portato notizie sostanzialmente positive per l’economia cinese, con il PIL del quarto trimestre che ha superato le aspettative, espandendosi del 5,4% su base annua, in netto miglioramento rispetto al 4,6% del terzo trimestre. Su base trimestrale, l’economia è cresciuta dell’1,6%, in accelerazione rispetto all’1,3% del periodo precedente, permettendo così di raggiungere l’obiettivo annuale di crescita del 5% fissato da Pechino.
I dati sulla produzione industriale hanno mostrato segnali particolarmente incoraggianti, con un incremento del 6,2% a dicembre rispetto all’anno precedente, superando il 5,4% di novembre. Questo miglioramento è stato trainato principalmente dalle vendite nei settori automobilistico, informatico e delle celle solari. Anche i consumi hanno mostrato una ripresa, con le vendite al dettaglio in crescita del 3,7% a dicembre su base annua, in accelerazione rispetto al 3% di novembre.
Tuttavia, permangono alcune aree di preoccupazione. Gli investimenti in attività fisse hanno registrato un leggero rallentamento al 3,2% nel periodo gennaio-dicembre, mentre il settore immobiliare continua a mostrare segni di debolezza, con un calo degli investimenti del 10,6% su base annua. Il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato al 5,1%, segnalando alcune persistenti tensioni nel mercato del lavoro.
Un elemento positivo proviene dal mercato immobiliare residenziale, dove i prezzi delle nuove abitazioni nelle 70 principali città sono rimasti stabili a dicembre rispetto a novembre, mostrando un miglioramento rispetto al calo dello 0,1% del mese precedente. Secondo Bloomberg, questo rappresenta il quarto mese consecutivo di rallentamento delle flessioni, un segnale che le misure di stimolo monetario e fiscale annunciate da Pechino nell’ultimo trimestre del 2024 potrebbero iniziare a produrre gli effetti desiderati.
Guardando alla settimana entrante, gli investitori potrebbero trovare opportunità interessanti nel mercato azionario cinese, specialmente nei settori che hanno guidato la crescita della produzione industriale. Le aziende operanti nei settori automobilistico, tecnologico e delle energie rinnovabili potrebbero continuare a beneficiare del momentum positivo. Tuttavia, è consigliabile mantenere un approccio selettivo, considerando che la ripresa non è uniforme in tutti i settori. Il settore immobiliare, nonostante i primi segnali di stabilizzazione, richiede ancora cautela.
Gli investitori dovrebbero prestare particolare attenzione alle prossime mosse delle autorità cinesi in termini di politiche di sostegno all’economia. La combinazione di una crescita superiore alle attese e di un’inflazione contenuta potrebbe fornire ulteriore spazio per misure di stimolo mirate, che potrebbero sostenere specifici settori del mercato. È importante monitorare anche l’evoluzione del mercato del lavoro, dato che un eventuale peggioramento potrebbe portare a nuove iniziative di supporto da parte del governo.
In conclusione, mentre i dati macroeconomici suggeriscono un miglioramento complessivo dell’economia cinese, gli investitori farebbero bene a mantenere un approccio diversificato, privilegiando i settori che mostrano una crescita sostenibile e beneficiano delle politiche governative di supporto, mentre continuano a monitorare attentamente gli sviluppi nel settore immobiliare e nel mercato del lavoro.
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