Quando il colosso mondiale della gestione patrimoniale ha aperto i libri contabili questa mattina, i numeri hanno fatto tremare Wall Street. BlackRock ha chiuso il terzo trimestre del 2025 con una performance che non solo ha superato le aspettative più ottimistiche, ma ha riscritto le regole del gioco in un momento di profonda trasformazione del settore finanziario globale.
Partiamo dai numeri che contano davvero. L’utile per azione adjusted si è attestato a 11,55 dollari, superando con decisione la media delle previsioni degli analisti che oscillavano tra 11,19 e 11,36 dollari. Ma è guardando oltre questa cifra che emerge il vero racconto di una trimestrale eccezionale. Il dato GAAP dell’EPS, pari a 8,43 dollari, racconta una storia più complessa, penalizzato da 666 milioni di dollari di spese non ricorrenti legate alle acquisizioni, un investimento strategico che sta già dando frutti tangibili.
I ricavi totali hanno raggiunto i 6,509 miliardi di dollari, posizionandosi comodamente all’estremo superiore del range previsto dagli analisti (6,24-6,29 miliardi) e segnando un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa crescita non è frutto del caso, ma il risultato di una strategia articolata che sta trasformando BlackRock da semplice asset manager a piattaforma integrata di servizi finanziari e tecnologici.
Il cuore pulsante di questa performance straordinaria risiede nei flussi netti, che hanno toccato la cifra record di 205 miliardi di dollari nel trimestre. Questo risultato rappresenta non solo un nuovo massimo storico per l’azienda, ma testimonia una fiducia degli investitori che va ben oltre le dinamiche di mercato. Gli ETF iShares hanno registrato flussi netti di 153 miliardi, stabilendo un nuovo record trimestrale assoluto e confermando il dominio incontrastato di BlackRock in questo segmento cruciale. La crescita organica delle commissioni base ha raggiunto il 10% su base annualizzata nel trimestre, accelerando rispetto all’8% degli ultimi dodici mesi, un segnale inequivocabile di momentum crescente.
Osservando l’evoluzione degli asset under management, il quadro diventa ancora più impressionante. Il patrimonio totale ha raggiunto i 13,464 trilioni di dollari al 30 settembre 2025, con un incremento di 936 miliardi rispetto al trimestre precedente e di quasi 2 trilioni rispetto a un anno fa. Questa crescita monumentale riflette la combinazione virtuosa di flussi netti eccezionali, apprezzamento di mercato e l’integrazione delle recenti acquisizioni strategiche di HPS Investment Partners ed ElmTree Funds.
La composizione di questa crescita merita un’analisi approfondita. I mercati privati hanno aggiunto 13,2 miliardi di flussi netti nel trimestre, beneficiando significativamente dell’acquisizione di HPS che ha portato in dote 118 miliardi di AUM fee-paying. Questo segmento rappresenta ora 320,9 miliardi di dollari di asset totali, quasi raddoppiati rispetto ai 141,4 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. La visione strategica di Larry Fink di posizionare BlackRock come leader nei mercati privati sta chiaramente producendo risultati concreti e misurabili.
Gli ETF hanno visto il loro patrimonio salire a 5,193 trilioni di dollari, consolidando la posizione dominante di iShares nel panorama globale. Particolarmente significativa è la performance degli ETF azionari, che hanno attratto 79,4 miliardi di flussi netti, e degli ETF obbligazionari con 46 miliardi. Gli asset digitali hanno registrato flussi di 16,7 miliardi, portando il totale a 104 miliardi, un chiaro indicatore dell’appetito crescente per questa classe di attivi emergente.
Sul fronte della redditività , il margine operativo adjusted si è attestato al 44,6%, in leggera flessione rispetto al 45,8% dello stesso trimestre del 2024, ma in miglioramento rispetto al 43,3% del secondo trimestre 2025. Questa compressione riflette principalmente l’impatto delle acquisizioni e gli investimenti nella piattaforma tecnologica Aladdin, che continuano a rappresentare una priorità strategica fondamentale per l’azienda.
I ricavi da commissioni di gestione e amministrazione, inclusi i proventi da prestito titoli, hanno raggiunto i 5,046 miliardi di dollari, segnando un incremento del 25% anno su anno. Questo dato, superiore alle aspettative, riflette non solo la crescita degli asset ma anche l’evoluzione del mix verso prodotti a più alto margine. Le commissioni di performance hanno sorpreso al rialzo con 516 milioni di dollari, quasi raddoppiate rispetto al trimestre precedente, trainate dai mercati privati e dall’impatto dell’acquisizione di HPS.
Un elemento particolarmente interessante emerge dall’analisi dei ricavi da tecnologia e servizi in abbonamento, che hanno raggiunto i 515 milioni di dollari, in crescita del 28% anno su anno. L’annual contract value di Aladdin è cresciuto del 29% includendo l’apporto di Preqin, acquisita a marzo 2025, e del 13% su base organica. Questo segmento sta rapidamente diventando un pilastro strategico dell’offerta di BlackRock, trasformando l’azienda da puro asset manager a fornitore di infrastruttura tecnologica per l’intera industria finanziaria.
Sul versante dei costi, la trimestrale rivela una gestione attenta ma strategica. I compensation and benefits sono saliti a 2,357 miliardi di dollari, in aumento del 49% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo l’integrazione delle nuove acquisizioni e i piani di retention del personale chiave. Le spese di vendita e marketing sono aumentate del 21%, mentre le spese generali e amministrative hanno visto un incremento del 39%, principalmente dovuto agli aggiustamenti del fair value delle considerazioni contingenti legate alle acquisizioni per 93 milioni di dollari.
L’ammortamento e la svalutazione degli intangibili hanno raggiunto i 253 milioni di dollari, rispetto agli 89 milioni dell’anno precedente, conseguenza diretta delle acquisizioni di HPS, GIP e Preqin. Questi investimenti strategici, pur pesando nel breve termine sulla profittabilità GAAP, stanno già generando sinergie operative e commerciali significative che emergeranno più chiaramente nei prossimi trimestri.
Il reddito non operativo ha registrato una flessione significativa, attestandosi a 42 milioni di dollari rispetto ai 259 milioni dello stesso periodo del 2024. Su base adjusted, al netto delle partecipazioni nei prodotti consolidati e degli hedge sui piani di compensazione differita, il risultato è stato negativo per 106 milioni di dollari. Questo dato riflette principalmente una perdita non monetaria di circa 115 milioni legata alla partecipazione minoritaria in Circle Internet Group, parzialmente compensata da un guadagno di 24 milioni su iCapital Network.
L’aliquota fiscale effettiva si è attestata al 25,2% su base GAAP e al 24,2% su base adjusted, in miglioramento rispetto al 26% dello stesso periodo dell’anno precedente. Questa ottimizzazione fiscale contribuisce in modo non trascurabile alla generazione di valore per gli azionisti, liberando risorse per investimenti strategici e remunerazione del capitale.
La gestione del capitale dimostra disciplina e attenzione agli shareholder. BlackRock ha riacquistato azioni proprie per 375 milioni di dollari nel trimestre, mantenendo un programma costante di buyback che segnala la fiducia del management nella capacità di generare valore nel lungo periodo. Il dividendo trimestrale è stato confermato a 5,21 dollari per azione, in crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente, riflettendo un payout ratio sostenibile che bilancia la remunerazione degli azionisti con le esigenze di crescita del business.
Un aspetto tecnico ma rilevante emerge dall’analisi della struttura azionaria. A partire da questo trimestre, BlackRock ha modificato la presentazione degli utili adjusted per includere tutte le Subco Units emesse come parte della considerazione per l’acquisizione di HPS, assumendo che siano state scambiate su base uno-a-uno in azioni ordinarie. Questo cambiamento contabile, che porta le azioni diluite adjusted a 165,2 milioni rispetto alle 156,9 milioni GAAP, riflette un approccio più conservativo e trasparente nella comunicazione finanziaria.
Analizzando la distribuzione geografica dei flussi, emerge un quadro interessante. Le Americhe hanno contribuito con 110 miliardi di dollari di flussi long-term, l’EMEA con 64 miliardi e l’Asia-Pacifico ha registrato deflussi per 3 miliardi. Questa concentrazione geografica, pur evidenziando la forza nei mercati domestici, solleva interrogativi sulla capacità di penetrazione nei mercati asiatici in rapida crescita, un’area che potrebbe richiedere maggiore attenzione strategica nei prossimi trimestri.
Dal punto di vista della tipologia di clientela, i flussi retail si sono attestati a 9,7 miliardi, gli ETF hanno dominato con 153 miliardi, mentre il segmento istituzionale ha registrato appena 7,9 miliardi di flussi netti, con l’institutional index addirittura negativo per 14,4 miliardi. Questa dinamica suggerisce che la crescita sta provenendo sempre più dalla clientela retail e dagli ETF, mentre il segmento istituzionale tradizionale mostra segnali di maturità .
Le alternative liquide hanno registrato performance particolarmente interessanti. I mercati privati hanno visto flussi di 13,2 miliardi, le alternative liquide 3,2 miliardi, mentre gli asset digitali hanno attratto 16,7 miliardi, portando il totale a quasi 104 miliardi. Questo segmento, ancora relativamente piccolo rispetto al totale AUM, sta crescendo a tassi che potrebbero renderlo strategicamente rilevante nel medio termine.
Sul fronte della performance degli investimenti, i dati preliminari al 30 settembre 2025 mostrano risultati solidi. Nel reddito fisso, l’80% dell’AUM gestito attivamente ha superato il benchmark o la mediana dei peer su un anno, con percentuali ancora più elevate su orizzonti temporali più lunghi. Nel segmento equity, le strategie sistematiche hanno brillato con il 90% dell’AUM sopra il benchmark su un anno, mentre le strategie fondamentali hanno mostrato performance più modeste al 48%. Gli indici hanno mantenuto tassi di tracking error eccellenti, con il 93-99% dell’AUM entro le tolleranze previste.
Guardando alla situazione patrimoniale, BlackRock mantiene una posizione finanziaria solida con oltre 4 miliardi di dollari di cash e cash equivalents, bilanciati da un indebitamento complessivo gestibile. La struttura del capitale risulta appropriata per supportare sia la crescita organica che eventuali ulteriori acquisizioni opportunistiche, pur mantenendo rating creditizi investment grade che garantiscono accesso al mercato dei capitali a condizioni favorevoli.
Il contesto di mercato del terzo trimestre 2025, con l’S&P 500 in crescita dell’8% e mercati globali in espansione, ha certamente favorito BlackRock. Tuttavia, i flussi netti record dimostrano che l’azienda sta conquistando quote di mercato, non solo cavalcando l’onda del rialzo. Le acquisizioni di GIP, HPS e Preqin stanno già contribuendo significativamente ai ricavi, con rispettivamente 215, 205 e 65 milioni di dollari nel trimestre, cifre destinate a crescere con le sinergie operative.
Dal punto di vista valutativo, il titolo a 1.175 dollari implica un forward P/E di 24 volte gli utili 2026, un premium giustificato dalla qualità superiore del franchise e dal momentum eccezionale. Il dividend yield dell’1,8% e i buyback costanti completano un quadro di disciplina nell’allocazione del capitale. Gli analisti indicano un target price medio di 1.280 dollari, suggerendo un upside potenziale dell’8-9% oltre al dividendo.
Nel medio-lungo termine, i venti di coda strutturali restano favorevoli: la transizione secolare verso gli ETF, la democratizzazione dei mercati privati e la crescita di Aladdin come business tecnologico standalone. I rischi includono la compressione dei margini dovuta al mix shift verso prodotti a minor commissione, la competizione crescente nel segmento ETF e l’execution risk delle integrazioni. Il consenso del management suggerisce crescita organica delle commissioni nell’high single digit per il 2026, con margini operativi adjusted stabili al 44-45%.
BlackRock non è più solo il più grande asset manager mondiale, ma una piattaforma integrata che combina gestione patrimoniale, tecnologia finanziaria e accesso ai mercati privati. Questa trasformazione, supportata da una rete distributiva globale costruita in decenni e da una leadership visionaria, crea un franchise sempre più difficile da replicare. La trimestrale conferma che il premium di valutazione riflette una qualità superiore e sostenibile del business model.
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