American Airlines (AAL) ha chiuso la sessione di venerdì 14 marzo 2025 a $10.87, registrando un modesto guadagno dell’1.87% su un volume 1.57 volte superiore alla media. Questo rappresenta una breve pausa in un trend ribassista più ampio, con perdite significative nell’ultimo periodo: -14.31% negli ultimi 5 giorni e un preoccupante -32.40% nell’ultimo mese.

Il titolo ha formato un pattern NR7 (Narrowest Range degli ultimi 7 giorni) durante l’ultima sessione, indicando una contrazione della volatilità che spesso precede una mossa direzionale significativa. Attualmente, AAL si trova in prossimità della banda di Bollinger inferiore ($10.34), segnalando una condizione di ipervenduto.

L’RSI (Relative Strength Index) a 14 giorni si attesta a 19.35, ben al di sotto della soglia di 30 che definisce una condizione di ipervenduto. Questo suggerisce che il titolo potrebbe essere pronto per un rimbalzo tecnico nel breve periodo, ma va interpretato con cautela considerando la forza del trend ribassista attuale. Storicamente, un RSI così basso ha spesso preceduto rimbalzi a breve termine, anche all’interno di trend ribassisti più ampi.

L’ADX (Average Directional Index) a 44.18 indica un trend molto forte, con il -DI (47.81) significativamente superiore al +DI (9.29), confermando la dominanza delle pressioni di vendita. Valori di ADX superiori a 40 sono considerati indicativi di trend estremamente potenti, suggerendo che il movimento ribassista ha ancora forza nonostante la condizione di ipervenduto.

Il MACD è in territorio negativo (-1.42) e al di sotto della sua linea di segnale (-1.09), generando un istogramma negativo (-0.3284) che si sta espandendo. Questa configurazione rafforza il segnale ribassista e suggerisce un’accelerazione recente della pressione di vendita.

Il pattern NR7 (narrowest range degli ultimi 7 giorni) rilevato nella sessione di venerdì è particolarmente significativo. Questo pattern di contrazione della volatilità spesso precede mosse direzionali importanti. La sua coincidenza con un “Inside Day” (range completamente contenuto all’interno del range della seduta precedente) rafforza ulteriormente il segnale di accumulazione di energia potenziale prima di un movimento direzionale.

La Bandwidth delle Bande di Bollinger (51.00) indica un’espansione significativa delle bande, suggerendo un’elevata volatilità recente. Contemporaneamente, il Percent B (%b) di 0.07 conferma che il prezzo è estremamente vicino alla banda inferiore, consistente con la condizione di ipervenduto.

 

Le medie mobili mostrano un quadro decisamente negativo:

  • Il prezzo attuale ($10.87) è significativamente al di sotto delle medie a 200 giorni ($13.20), 50 giorni ($15.94), 20 giorni ($13.88) e 10 giorni ($12.40)
  • La configurazione delle medie mobili evidenzia una struttura a cascata ribassista, con medie a periodo più breve al di sotto di quelle a periodo più lungo
  • La media mobile a 50 giorni ha recentemente incrociato al ribasso quella a 200 giorni (death cross), confermando il deterioramento del quadro tecnico di lungo periodo

L’Average True Range (ATR) di 0.68 fornisce una misura della volatilità giornaliera media e può essere utile per impostare livelli di stop loss appropriati.

Supporti:

  • Supporto immediato: $10.65 (S1 pivot point tradizionale)
  • Supporto secondario: $10.44 (S2 pivot point tradizionale)
  • Supporto critico: $10.32 (S3 pivot point tradizionale)

 

Resistenze:

  • Resistenza immediata: $10.98 (R1 pivot point tradizionale)
  • Resistenza secondaria: $11.10 (R2 pivot point tradizionale)
  • Resistenza importante: $11.31 (R3 pivot point tradizionale)
  • Resistenza strutturale: $12.40 (media mobile a 10 giorni)

Il titolo ha mostrato un aumento dei volumi nelle sessioni ribassiste, tipico segnale di distribuzione. L’ultima sessione positiva ha visto volumi elevati (66.5 milioni vs media di 42.1 milioni), che potrebbe indicare un tentativo di stabilizzazione. È interessante notare che il volume degli ultimi giorni è stato costantemente al di sopra della media a 20 giorni di 42.1 milioni di azioni, evidenziando un aumento dell’interesse degli operatori, seppur in un contesto ribassista.

L’interesse istituzionale rimane significativo con il 68.02% delle azioni detenute da investitori istituzionali. Nell’ultimo trimestre, 294 istituzioni hanno aumentato le loro posizioni contro 256 che le hanno ridotte, segnalando una certa fiducia nel valore a lungo termine nonostante il declino del prezzo.

I principali detentori istituzionali includono:

  • Vanguard Group Inc (62.99 milioni di azioni, +1.54%)
  • Primecap Management (60.23 milioni, +5.03%)
  • BlackRock Inc (58.27 milioni, +6.77%)

Degno di nota è l’acquisto significativo da parte di alcuni grandi investitori come UBS Group AG (incremento di oltre 14 milioni di azioni, +1390.69%) e Viking Global Investors (nuova posizione di 13.54 milioni di azioni). Questi movimenti da parte di investitori sofisticati potrebbero segnalare una percezione di valore a questi livelli di prezzo, nonostante le difficoltà tecniche attuali.

Il livello attuale di short interest su AAL è di 50.86 milioni di azioni, rappresentando circa il 7.73% delle azioni in circolazione e il 7.85% del flottante. Il “days to cover” (short ratio) è relativamente basso a 1.75 giorni, suggerendo che i venditori allo scoperto potrebbero chiudere le loro posizioni abbastanza rapidamente se necessario.

È interessante notare un trend di diminuzione dello short interest negli ultimi mesi, sceso dai livelli di oltre 120 milioni di azioni registrati nell’agosto 2024. Questa riduzione graduale potrebbe indicare che parte della pressione di vendita proveniente dai venditori allo scoperto si sta esaurendo.

Sebbene la percentuale di short interest non sia abbastanza elevata da suggerire un imminente “short squeeze” significativo, qualsiasi notizia positiva inattesa potrebbe comunque innescare una corsa alla copertura delle posizioni short, potenzialmente accelerando un eventuale movimento rialzista di breve termine.

L’analisi delle operazioni degli insider negli ultimi tre mesi rivela un dato interessante: nonostante il trend ribassista del prezzo, gli insider hanno comprato più azioni di quante ne abbiano vendute. Specificamente:

  • 7 acquisti nel mercato aperto contro 9 vendite
  • 1.64 milioni di azioni acquistate contro 386,936 vendute
  • Attività netta positiva di 1.25 milioni di azioni

Questo comportamento di acquisto netto da parte degli insider potrebbe essere interpretato come un segnale di fiducia nelle prospettive dell’azienda da parte di chi ne conosce meglio le operazioni interne. Tuttavia, è importante notare che molte delle transazioni sono “Non Open Market” (acquisizioni e disposizioni non sul mercato aperto), spesso legate a compensi basati su azioni o altre operazioni programmate.

finviz dynamic chart for  AAL

Nel breve periodo, AAL mostra segnali tecnici contrastanti. Da un lato, l’RSI in territorio di ipervenduto e la formazione NR7 potrebbero preludere a un rimbalzo tecnico. Dall’altro, la forza del trend ribassista e la struttura delle medie mobili suggeriscono cautela.

Il titolo potrebbe tentare un rimbalzo verso la prima resistenza a $10.98, ma probabilmente incontrerà difficoltà significative nell’area $11.10-$11.31. La violazione del supporto a $10.44 potrebbe accelerare ulteriormente la discesa verso minimi più bassi.

Il pattern “Inside Day” dell’ultima sessione, insieme all’NR7, indica una compressione della volatilità che potrebbe anticipare una mossa esplosiva, la cui direzione sarà probabilmente determinata dalla rottura dei livelli chiave identificati.

Sul medio – lungo periodo, il quadro tecnico di AAL resta impegnativo. Il titolo si trova in un chiaro trend ribassista, avendo perso oltre il 22% negli ultimi 52 settimane. La tendenza attuale ha portato il prezzo ben al di sotto della media mobile a 200 giorni ($13.20), indicando una debolezza strutturale.

Il beta di 1.27 indica che il titolo tende a mostrare una volatilità superiore al mercato generale, caratteristica che dovrebbe essere considerata dagli investitori nella pianificazione delle proprie strategie.

Tuttavia, diverse considerazioni fondamentali potrebbero offrire spunti per una potenziale inversione:

  • P/E ratio di 8.77, significativamente inferiore alla media del settore
  • Price-to-Sales di soli 0.17, suggerendo una valutazione potenzialmente attraente
  • P/FCF ratio di 5.50, indicando che il titolo potrebbe essere sottovalutato rispetto alla sua capacità di generare flussi di cassa
  • Il prezzo target medio degli analisti è di $17.94, implicando un potenziale rialzo del 65.04% con un consenso “Buy”

Il significativo debito dell’azienda ($37.54 miliardi) contro una liquidità di $7.62 miliardi rimane un fattore di preoccupazione, come indicato anche dall’Altman Z-Score di 0.76, che segnala un rischio di stress finanziario (valori inferiori a 1.8 sono considerati nella “zona di pericolo”). Tuttavia, il Piotroski F-Score di 6 (su una scala da 0 a 9) suggerisce una salute finanziaria moderatamente buona, e l’attuale valutazione di mercato potrebbe già scontare questi rischi.

La redditività dell’azienda rimane discreta, con un Return on Invested Capital (ROIC) del 6.10% e un margine EBITDA del 10.36%, che, seppur non eccezionali, testimoniano una capacità di generare profitti in un settore notoriamente competitivo.

Per chi volesse entrare sul titolo , considerate queste piccole indicazioni:

  • Investitori a breve termine: ATTENDERE segnali di stabilizzazione più chiari. Un’eventuale rottura sopra $11.10 con volume significativo potrebbe offrire un punto di ingresso per un trade speculativo con obiettivo a $12.40. Il pattern NR7 e la condizione di ipervenduto suggeriscono la possibilità di un rimbalzo tecnico, ma la forza del trend ribassista richiede conferme prima di assumere posizioni.
  • Investitori a lungo termine: ACQUISTO GRADUALE, iniziando con posizioni ridotte e pronto ad aumentare l’esposizione in caso di ulteriori cali o di confermata stabilizzazione. Un approccio di dollar cost averaging potrebbe essere particolarmente efficace in questo contesto di elevata volatilità. L’interesse degli investitori istituzionali e l’acquisto netto da parte degli insider offrono qualche conforto sulla valutazione a lungo termine, nonostante i rischi legati all’elevato indebitamento.

 

È fondamentale ricordare che, nonostante l’attuale condizione di ipervenduto, i titoli possono rimanere in tale stato per periodi prolungati durante forti trend ribassisti. La prudenza e la gestione attenta del rischio rimangono quindi elementi essenziali di qualsiasi strategia di investimento su AAL nell’attuale contesto di mercato.

L’elevata divergenza tra il prezzo attuale e il prezzo target medio degli analisti ($17.94, +65.04%) sottolinea il potenziale di recupero nel lungo termine, ma anche l’incertezza e la volatilità che caratterizzano il titolo in questa fase. Gli investitori dovrebbero dimensionare le loro posizioni in modo da poter sostenere un’ulteriore volatilità senza compromettere la loro strategia complessiva.

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