Oggi lunedì 6 ottobre 2025 è una di quelle giornate che ricorderemo a lungo nel mondo tech e degli investimenti. AMD ha chiuso con un rialzo del 23,71%, toccando anche punte del 35-38% durante la sessione, aggiungendo qualcosa come 80-100 miliardi di dollari alla sua capitalizzazione di mercato in un solo giorno. Non è un’esagerazione dire che questo è il più grande rally del titolo AMD degli ultimi dieci anni. Il motivo? Un accordo con OpenAI che definire massiccio sarebbe riduttivo.
Cercherò di spiegarvi perché questo deal mi ha letteralmente fatto saltare dalla sedia stamattina quando ho letto i comunicati stampa, e perché penso che segni un punto di svolta non solo per AMD, ma per l’intero settore dell’intelligenza artificiale.
AMD e OpenAI hanno annunciato una partnership strategica per la fornitura di 6 gigawatt di GPU AMD Instinct. Per darvi un’idea delle dimensioni, stiamo parlando di una capacità computazionale sufficiente ad alimentare circa 4,5 milioni di abitazioni. Non è un numero buttato lì a caso, è davvero enorme.
Il primo gigawatt sarà deployato nella seconda metà del 2026 con le GPU della serie MI450, la nuova generazione di chip AMD per l’intelligenza artificiale. Ma la cosa interessante è che non si tratta di un accordo spot: è un impegno multi-anno e multi-generazione. Significa che OpenAI utilizzerà non solo i MI450, ma anche i MI500, i MI600 e le generazioni successive che verranno. È un impegno di lungo periodo che crea una vera partnership strategica.
Qui viene il bello, e qui capiamo perché Wall Street è impazzita. AMD ha emesso un warrant che permette a OpenAI di acquisire fino a 160 milioni di azioni AMD al prezzo simbolico di 1 centesimo per azione. Facendo i conti, questo potrebbe dare a OpenAI una partecipazione fino al 10% in AMD.
Ma c’è di più. Il vesting di queste azioni è legato a milestone molto specifiche. La prima tranche viene sbloccata con il deployment iniziale del primo gigawatt. Le tranche successive si sbloccano man mano che si scala verso i 6 gigawatt. E qui arriva la parte che mi ha fatto sorridere: l’ultima tranche di warrant si sblocca solo quando il prezzo delle azioni AMD raggiungerà i 600 dollari per azione.
Venerdì AMD chiudeva a 164,67 dollari. Oggi ha aperto a circa 222 dollari. Per arrivare a 600 dollari stiamo parlando di quasi triplicare il valore da venerdì scorso. In altre parole, sia AMD che OpenAI credono che AMD possa raggiungere una capitalizzazione di mercato vicina al trilione di dollari entro il 2030, quando l’accordo scade. Questo mi sembra un segnale fortissimo sulla fiducia reciproca.
Qualche settimana fa Nvidia aveva annunciato un investimento di 100 miliardi di dollari in OpenAI, con la fornitura di almeno 10 gigawatt di sistemi. La differenza sostanziale è che Nvidia ha messo sul tavolo cash vero, prendendo una partecipazione in OpenAI come investitore. AMD invece ha scelto un approccio diverso: niente cash, ma equity. OpenAI diventa quasi un partner strategico con skin in the game nel successo di AMD.
Come ha spiegato bene Patrick Moorhead, analista molto rispettato nel settore semiconductor che tra l’altro ha lavorato in passato proprio in AMD, si tratta di “compute for upside, not cash for shares”. L’incentivo va da AMD verso OpenAI, legando contrattualmente l’adozione delle GPU AMD alla performance del titolo. È un allineamento di interessi molto intelligente che crea un circolo virtuoso.
Prendiamo un attimo i numeri in mano, perché è lì che capiamo davvero l’impatto. Negli ultimi dodici mesi AMD ha generato circa 29,6 miliardi di dollari di ricavi totali. Per l’anno fiscale in corso si aspettano poco più di 33 miliardi. Le proiezioni degli analisti per il 2027 parlano di circa 46,8 miliardi.
Ora, considerate questo: secondo le stime che circolano nel settore, basandosi sui dati che Nvidia ha condiviso in passato, un gigawatt di deployment può generare tra i 30 e i 40 miliardi di dollari di ricavi. Anche essendo conservativi e riducendo la stima a 30 miliardi data la posizione di AMD nel mercato, stiamo parlando del deployment del solo primo gigawatt che potrebbe quasi raddoppiare i ricavi annuali attuali dell’azienda.
AMD stessa parla di “tens of billions of dollars” di ricavi da questo accordo. Alcune analisi suggeriscono che l’intero deal dei 6 gigawatt potrebbe portare oltre 100 miliardi di dollari di nuovi ricavi nei prossimi quattro anni. Stiamo parlando di circa 25 miliardi all’anno in più. Capite ora perché il mercato ha reagito così?
Quello che mi colpisce di più è il cambio radicale nella percezione di AMD. Fino a ieri molti analisti guardavano AMD con un certo scetticismo. Sì, aveva prodotti validi, sì, era l’alternativa credibile a Nvidia, ma rimaneva sempre la numero due. Il P/E ratio di 98 volte gli utili trailing faceva storcere il naso a molti value investors, anche se il forward P/E a 32 volte era molto più ragionevole.
Ma deal come questo cambiano completamente la narrativa. Non è più solo questione di metriche di valutazione attuali, è questione di capire dove sarà l’azienda tra tre, quattro, cinque anni. Lisa Su, la CEO di AMD, ha sempre parlato di un mercato dei chip per AI da oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi anni. E adesso AMD ha uno dei clienti più importanti al mondo che si è impegnato a lungo termine.
Un altro aspetto che secondo me è sottovalutato è l’impatto sulla supply chain. Quando hai un ordine vincolante di questa portata, con un anno e mezzo di anticipo, puoi pianificare la produzione in modo completamente diverso. I fornitori ti prendono sul serio. TSMC, che produce i chip per AMD, può allocare capacità produttiva con certezza. I fornitori di componenti possono investire in espansione sapendo che c’è domanda garantita.
Questo è particolarmente importante per AMD che storicamente ha sempre avuto il problema di convincere la supply chain a darle priorità rispetto a Nvidia, che era il cliente sicuro. Adesso AMD può andare dai suoi partner con un contratto firmato da OpenAI in mano e dire: “Guardate, non sono solo promesse, è tutto nero su bianco”.
Dobbiamo anche guardare questo accordo nel contesto più ampio di quello che sta succedendo nel settore AI. OpenAI ha fatto accordi con praticamente tutti: Nvidia per 100 miliardi, Oracle per 300 miliardi di capacità cloud, Broadcom per 10 miliardi di chip custom, e ora AMD. C’è anche il progetto Stargate con SoftBank che prevede la costruzione di cinque nuovi data center con capacità di 7 gigawatt.
Tutti questi pezzi del puzzle stanno iniziando a prendere forma. Prima ci chiedevamo: ma chi ha tutti questi soldi? Come faranno a finanziare questa buildout pazzesca? Ora lo vediamo. È un’economia circolare dove tutti sono interconnessi: Oracle costruisce i siti, AMD e Broadcom forniscono i chip, OpenAI ancora la domanda, Nvidia investe capitale. È un ecosistema complesso ma che sta trovando il suo equilibrio.
Sarei disonesto se non menzionassi anche i rischi. Alcuni analisti, e li capisco, sottolineano che questa economia circolare dell’AI potrebbe essere fragile. Se uno degli anelli della catena si indebolisce, l’impatto potrebbe propagarsi velocemente. OpenAI sta bruciando circa 2,5 miliardi di cash ogni sei mesi a fronte di ricavi di 4,3 miliardi nello stesso periodo. Come finanzieranno tutto questo?
La risposta sta nelle parole di Greg Brockman, presidente di OpenAI, durante l’intervista con CNBC: “I ricavi di AI stanno crescendo più velocemente di quasi qualsiasi prodotto nella storia”. E hanno ragione: ChatGPT ha 800 milioni di utenti attivi settimanali per un prodotto che non esisteva nemmeno tre anni fa. La monetizzazione arriverà , è solo questione di quando e quanto.
Un altro rischio è l’execution. AMD deve davvero consegnare con i MI450. Devono essere all’altezza delle aspettative, devono essere competitivi con il Rubin CPX di Nvidia che uscirà nello stesso periodo. AMD sostiene che i MI450 supereranno l’offerta di Nvidia grazie a miglioramenti hardware e software, molti dei quali sviluppati proprio con l’input di OpenAI. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e l’industria semiconduttori ci ha abituato a ritardi e problemi di produzione.
Un aspetto che mi entusiasma particolarmente è il potenziale di espansione dei margini. Attualmente AMD ha un margine lordo del 51% contro il 69,8% di Nvidia. Il free cash flow margin è al 13,7% contro il 43,5% di Nvidia. C’è un gap enorme.
Ma quando scali il business, quando produci volumi massicci, quando ottimizzi la supply chain, i margini tendono a migliorare. Non mi aspetto che AMD raggiunga i livelli di Nvidia nel breve termine, ma un movimento verso il 60% di margine lordo e il 25-30% di free cash flow margin è assolutamente plausibile nei prossimi anni. E questo si tradurrebbe in una generazione di cash mostruosa.
Le stime attuali parlano di 10,34 miliardi di free cash flow per il 2027, partendo da 1,1 miliardi nel 2023. Quasi un 10x in quattro anni. Ovviamente queste stime andranno riviste al rialzo dopo questo annuncio. Io personalmente non mi sorprenderei di vedere stime portate oltre i 15 miliardi per il 2027 nei prossimi giorni.
Questo accordo non significa game over per Nvidia, sia chiaro. Nvidia rimane il leader indiscusso con tecnologia eccezionale, un ecosistema software maturo con CUDA, e partnership solide con tutti i big player. Ma quello che fa questo accordo è consolidare AMD come un solidissimo numero due. E in un mercato così grande, essere il numero due non è affatto male.
Lisa Su ha sempre detto che ci sarà diversità di workload e quindi diversità di chip. OpenAI stessa lo conferma: useranno AMD principalmente per inference, mentre continueranno ad usare Nvidia per il training. Ogni chip ha le sue caratteristiche ottimali per certi carichi di lavoro. I MI450 sembrano particolarmente adatti per inference grazie all’elevata capacità di memoria e bandwidth, caratteristiche importanti quando devi servire milioni di richieste al secondo di un chatbot.
Ora, parliamoci chiaro tra investitori. Comprare AMD oggi dopo un +23% è la scelta giusta? Dipende dal vostro orizzonte temporale. Se fate trading di breve periodo, potremmo benissimo vedere un pull-back nei prossimi giorni o settimane. È normale dopo un rally così esplosivo.
Ma se il vostro orizzonte è di medio-lungo termine, diciamo 3-5 anni, io personalmente ritengo che AMD a questi livelli sia ancora interessante. Con questo accordo, AMD ha dimostrato di poter vincere deal di altissimo livello, ha visibilità sui ricavi per i prossimi anni, ha un percorso chiaro verso margini migliori.
La valutazione pre-annuncio era di circa 20 volte gli EPS del 2027. Anche con il rally di oggi, non siamo a livelli assurdi per un’azienda tech in forte crescita che opera in un mercato secolare come l’AI. Nei prossimi giorni vedremo certamente revisioni al rialzo dei price target da parte degli analisti.
Una cosa che mi viene in mente è che questo accordo potrebbe aprire le porte ad altri deal simili. Se OpenAI, che è letteralmente il poster child dell’AI, ha scelto AMD per 6 gigawatt, perché altre big tech non dovrebbero fare lo stesso? Meta, che ha già una partnership con AMD, potrebbe espandere i volumi. Amazon AWS, Google Cloud, potrebbero guardare ad AMD con occhi diversi.
E poi ci sono i player più piccoli ma comunque significativi. Iron.ai, uno dei pochi cloud provider che già usava GPU AMD, potrebbe espandere la sua flotta. Potremmo vedere annunci di partnership tra OpenAI e Iron, chi lo sa? Sto speculando, certo, ma il punto è che questo deal legittima AMD agli occhi dell’intero settore.
Da appassionato di tecnologia prima che da investitore, questo accordo mi entusiasma perché rappresenta la maturazione di un’alternativa credibile nel mercato dei chip AI. La competizione è sempre salutare, spinge l’innovazione, mantiene i prezzi sotto controllo, accelera lo sviluppo tecnologico. Un mercato dominato da un solo player, per quanto bravo, sarebbe meno dinamico.
AMD ha fatto un percorso incredibile sotto la guida di Lisa Su. Quando lei è arrivata nel 2014, l’azienda era praticamente data per morta. Negli ultimi anni l’hanno trasformata in un competitor serio sia nel mercato CPU con i Ryzen e gli EPYC, sia ora nel mercato AI con gli Instinct. Questo accordo è la validazione che il lavoro di anni sta pagando.
Come investitore, ho una posizione in AMD da tempo e non ho intenzione di vendere. Anzi, se dovessimo vedere un dip nei prossimi giorni o settimane, considererei di aggiungere. Il rischio di execution c’è sempre, certo, ma il reward potential con questa nuova visibilità mi sembra assolutamente interessante.
In sintesi, quello che è successo oggi è molto più di un semplice rally azionario. È un cambio di paradigma nel modo in cui il mercato guarda ad AMD. Da “alternative a Nvidia” a “partner strategico di OpenAI”. Da “forse ci riuscirà ” a “contratto firmato per 6 gigawatt”.
I numeri parlano chiaro: potenziale raddoppio dei ricavi solo con il primo gigawatt, path verso una capitalizzazione di trilione di dollari entro il 2030, espansione dei margini, visibilità pluriennale. Tutto questo mentre operiamo in un mercato, quello dell’AI, che è solo all’inizio della sua crescita.
Certo, ci saranno volatilità , ci saranno sfide di execution, ci saranno momenti di dubbio. Ma se c’è una cosa che ho imparato in vent’anni di mercati è che le grandi opportunità si presentano quando le aziende fanno mosse strategiche che cambiano il loro profilo di business. E questo, amici miei, è esattamente uno di quei momenti.
AMD chiude oggi a circa 210 dollari. OpenAI e AMD credono che possa arrivare a 600 dollari. Il mercato ha aggiunto 80-100 miliardi di capitalizzazione in un giorno. La storia è appena iniziata, e sarà interessante vedere come si svilupperà nei prossimi mesi e anni. Io, personalmente, sono più ottimista che mai sul futuro di AMD nel panorama dell’intelligenza artificiale.
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Ottimo articolo Massimo. Al di là di cosa succederà (solo il tempo lo dirrà ), grazie!!!
Grazie Roberto